“Sono un fotografo e non mi sono mai trovato in una situazione del genere. Non ho mai avuto difficoltà a fotografare una bimba. Lei, però, non è una bimba qualunque: è mia figlia e sta morendo a causa di un cancro”.
È con queste parole che Andy Whelan, un elettricista di Oswaldtwistle, nel Lancashire, ha iniziato un lungo post su Facebook, accompagnato da uno scatto sconvolgente: quello di Jessica, sua figlia, che a soli quattro anni sta per spegnersi a causa di un terribile neuroblastoma.
L’immagine, “la fotografia più difficile che abbia mai scattato”, è a dir poco sconvolgente: l’espressione sofferente della piccola, il suo corpicino straziato che si contorce dal dolore, le vene che sembrano volerle schizzare fuori dal corpo e quella lacrima che le solca la guancia, infatti, fanno davvero male al cuore. Torchiano l’anima. Perché, come si legge nella didascalia dell’immagine postata, “Nessun bambino dovrebbe soffrire in questo modo”. Nessuno.
“Voi vedete questa foto per la prima volta. Noi, genitori di questi bimbi, siamo invece abituati. Ogni giorno ci si ripresenta questa immagine, per più volte. Vediamo i nostri figli contorcersi dal dolore e non possiamo fare nulla
”…Ma allora perché condividere col mondo questa immagine? Perché divulgare qualcosa di così intimo e atroce? La volontà del padre di Jessica, lontano anni luce da manie di protagonismo, è semplicemente quella di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla ricerca contro il cancro:
“Il cancro infantile è terribile, prima che mia figlia lo contraesse non ne sapevo niente. È devastante, ti toglie le forze anche se sei un mucchietto di ossa. Non ti guarda in faccia, se ti deve portare via lo fa”… “Vi chiedo scusa se con queste immagini posso offendervi, non è mia intenzione. Quello che vi chiedo è di aiutare la ricerca scientifica. Donate, se potete, qualcosa. Tantissimi bambini hanno il cancro infantile, ma di cure ce ne sono ancora troppo poche. E quelle che già esistono costano moltissimo”.
I genitori di Jessica si stanno impegnando al massimo per regalare al loro piccolo angelo, in questi che sono gli ultimi giorni della sua (troppo) breve vita, quanti più possibili momenti di serenità, sorrisi e amore. Anche se per loro, giunti oramai all’epilogo di questo loro ingiusto calvario, tollerare la vista di tutta quella sofferenza, concentrata nel corpicino minuto della loro bambina… in queste ultime ore è quasi impossibile.
Fonti: Daily Mail, Facebook
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