Nefropatia allo stadio finale: allopurinolo non rallenta declino della funzione renale

Secondo un nuovo studio, il trattamento con farmaco ipouricemizzante non risulterebbe efficace.

Quando la malattia renale è allo stadio finale, il trattamento con allopurinolo non risulta più efficace. Queste le conclusioni di un trial recentemente pubblicato su NEJM, i cui risultati, per ammissione degli stessi autori, necessitano però di conferme.

Per molto tempo i nefrologi hanno creduto al ruolo causativo dell’acido urico nella progressione della nefropatia cronica, al punto che il 20% di tutti i pazienti nefropatici cronici sono solitamente sottoposti a trattamento con farmaco ipouricemizzante anche in assenza di un’indicazione clinica. Finora, tuttavia, non era stato dimostrato se il trattamento ipouricemizzante con allopurinolo potesse essere in grado di attenuare il declino del tasso stimato di filtrazione glomerulare (eGFR) in pazienti con nefropatia cronica a rischio di progressione.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Su questi presupposti è nato questo studio (CKD-FIX), nel corso del quale 185 adulti sono stati sottoposti a trattamento con 100 o 300 mg/die di allopurinolo, a fronte di 184 individui trattati con placebo. Per essere inclusi nello studio era necessario che tutti i partecipanti fossero affetti di CKD allo stadio 3-4 – eGFR compreso tra 15 e 59 ml/min/1,73m2, e non avessero una storia pregressa di gotta.

Tutti i partecipanti allo studio mostravano anche un rapporto urinario albumina/creatinina pari o superiore a 265 o una riduzione di eGFR di almeno 3 ml/min/1,73m2 di area di superficie corporea nel corso dell’anno precedente. Il trial prevedeva una fase iniziale di titolazione della dose, della durata di 12 settimane, seguita da una fase di follow-up della durata di 92 settimane. L’outcome primario dello studio era rappresentato dalla variazione di eGFR dalla randomizzazione alla 104esima settimana.

Nel corsodel trial randomizzato e controllato il trattamento giornaliero con allopurinolo non ha rallentato il declino annuale di eGFR rispetto a placebo (differenza media: -0,10 ml/min/1,73 m2 per anno, IC95%= -1,18, 0,97, P=0,85). In particolare, i pazienti in trattamento con allopurinolo hanno mostrato un declino annuale di eGFR pari a -3,33 ml/min/1,73 m2 (IC95%= -4m11, -2,55), mentre quelli del gruppo placebo hanno mostrato un declino medio annuale di eGFR pari a -3,23 ml/min/1,73 m2 (IC95%= -3,98, -2,47).

Nel mostrare il dato, i ricercatori hanno manifestato sorpresa nell’osservare che la differenza pari a -0,10 ml/min/1,73 m2 del declino di eGFR, osservata tra il gruppo allopurinolo e il gruppo placebo, fosse di gran lunga inferiore a alla differenza minima clinicamente prespecificata (-0,6 ml/min/1,73 m2 per anno). Passando all’endpoint secondario composito – rappresentato da una riduzione del 40% di eGFR, nefropatia allo stadio finale o morte -, non sono state rilevate differenze significative tra il gruppo in trattamento attivo e il gruppo placebo (35% gruppo allopurinolo vs. 28% gruppo placebo).

Comunque i livelli medi di uricemia sono scesi in modo significativo con allopurinolo, secondo le attese, passando a 5,1 mg/dl a 12 settimane and rimanendo a 5,3 mg/dl nel corso del follow-up, a fronte di un permanere di livelli di uricemia pari a 8,2 mg/dl nel gruppo placebo. Infine, quanto alla safety, sono stati riportati tassi di eventi avversi seri sovrapponibilii nei due gruppi (46% allopurinolo vs. 44% placebo).

Riassumendo, i risultati dello studio, nel complesso, non sembrano supportare l’ipotesi che i livelli circolanti di acido urico abbiano un ruolo causale nella progressione di CKD. Tali risultati sono in linea con un altro studio pubblicato recentemente su NEJM – the Preventing Early Renal Loss in Diabetes (PERL) trial -, che ha dimostrato il mancato beneficio del trattamento con allopurinolo sulla progressione della nefropatia diabetica allo stadio iniziale in pazienti con diabete di tipo 1.

Redazione Nurse Times

Fonte: PharmaStar

 

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Scompenso cardiaco, farmaco per reni evita che peggiori nei pazienti con forma iniziale

Lo dimostra lo studio clinico FINEARTS-HF, condotto su 6mila pazienti con un tipo di insufficienza…

05/09/2024

Salute, Ceccarelli (Coina): “Preoccupanti i primi report relativi al numero di iscritti ai test di ingresso a infermieristica”

Coina. Lombardia e Piemonte non coprono i posti disponibili. Il rischio concreto è quello di…

05/09/2024

Concorsi per infermieri e oss all’Asl Foggia, la denuncia del consigliere regionale Cera: “Bandi sbagliati”

"Siamo di fronte a un nuovo capitolo di approssimazione nella gestione della sanità pubblica. L'Asl…

05/09/2024

Salute, Professioni Sanitarie. Focus del Nursing Up: “Infermieri categoria maggiormente a rischio suicidio”

Le donne superano del 65%, rispetto ai colleghi uomini, la probabilità di cadere vittime di…

05/09/2024

Tumori del colon-retto, all’IRCSS Candiolo nasce la Biobanca più grande al mondo di organoidi: 128 i mini-tumori creati in laboratorio

Si tratta di un’eccezionale risorsa, che rappresenta quasi tutta l’ampia eterogeneità dei tumori del colon-retto…

05/09/2024

Contratto obsoleto per i lavoratori di sanità privata e Rsa: in Toscana una serie di presidi informativi prima dello sciopero

“I lavoratori sono privati della possibilità di firmare un nuovo contratto nazionale, che permetterebbe di…

05/09/2024