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Morte sospetta di un paziente psichiatrico: le rivelazioni dell’autopsia

Venezia, 8 ottobre 2023 – Una morte tragica all’ospedale Civile di Venezia ha sollevato sospetti inquietanti e ha portato all’avvio di un’inchiesta penale. Bruno Modenese, un paziente psichiatrico di 45 anni, è deceduto il 19 settembre, ma ora l’autopsia rivela una serie di lesioni fisiche che sollevano gravi preoccupazioni sulla causa del decesso.

L’esame autoptico, ordinato dal procuratore Daniela Moroni nel contesto dell’inchiesta penale, ha rivelato la presenza di lesioni cerebrali sulla vittima, oltre a ecchimosi al volto e alla nuca, con la frattura di uno zigomo e contusioni multiple su torace e arti. Tutti questi elementi, come riportato nella relazione del medico legale, sembrano essere compatibili con lesioni derivanti da percosse subite all’interno dell’ospedale, forse nel tentativo di contenerne l’aggressività.

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Attualmente, due infermieri dell’ospedale, di 29 e 45 anni, e un medico psichiatra di 59 anni, sono oggetto di indagine nell’ambito di questa tragica vicenda.

L’ipotesi di reato a loro carico è di omicidio preterintenzionale causato da lesioni, verosimilmente inflitte durante un tentativo di contenere il paziente mentre il medico gli stava somministrando un sedativo. Modenese, originario dell’isola di Pellestrina, è morto due giorni dopo essere stato ricoverato nel reparto di psichiatria.

I genitori del 45enne hanno sollecitato l’apertura di un fascicolo di inchiesta sulla morte del loro figlio dopo aver notato lesioni evidenti sulla salma. Hanno riportato “un’ingiustificata rottura del setto nasale, visibili segni di ecchimosi sul volto, la frattura dello zigomo sinistro e la presenza di una emorragia cerebrale”.

Un fratello della vittima ha dichiarato al Gazzetino: “Questi primi risultati dell’autopsia confermano purtroppo quanto avevamo detto fin dall’inizio: Bruno è stato picchiato a morte”.

L’azienda ospedaliera ha immediatamente offerto la sua collaborazione alla magistratura, impegnandosi a fornire tutti gli esiti delle indagini interne effettuate dalla commissione istituita dalla direzione sanitaria. L’esame autoptico, che è stato condotto presso l’ospedale all’Angelo di Mestre, ha coinvolto consulenti medici legali nominati dalla famiglia e esperti nominati dai difensori dei tre indagati. L’indagine proseguirà ora con ulteriori approfondimenti istologici e tossicologici, nonché con l’analisi completa della storia clinica del paziente.

Bruno Modenese, figlio di pescatori, era in cura da tempo presso il Centro di Salute Mentale ed era considerato invalido al 100%.

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