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Margherita Fumero: l’infermiere è come un vero amico che ti protegge



“Io mi ritengo una persona fortunata, mi è capitato sempre di trovare negli ospedali persone molto disponibili e brave nel loro lavoro, che si fanno in quattro per aiutare tutti nonostante la mancanza di risorse economiche disponibili, però, se si possono fare delle critiche, bisogna aspettare troppo tempo per fare un esame diagnostico e questo è preoccupante per chi ha dei problemi (attendere addirittura un anno è snervante, perché possono cambiare molte cose); invece un plauso grandissimo va a tutti agli addetti ai lavori, perché molte volte non c’è solo il bisogno di un intervento, ma anche di persone che ti capiscono psicologicamente, perchè stai attraversando un periodo difficile, e quindi ti stanno vicino anche umanamente, ti danno una mano, e questa è una cosa splendida secondo me.

Gli infermieri, per esempio, sono quelli più a contatto, perché il medico ti da la cura, mentre loro ti aiutano, in quei momenti di difficoltà, ad affrontare determinate paure in determinate situazioni. L’infermiere ti fa sentire come se avessi un amico vicino, che ti protegge” sono le parole in un’intervista dell’attrice teatrale e televisiva italiana Margherita Fumero.

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L’attrice racconta di aver subito in passato un intervento chirurgico: “in quel momento ero molto preoccupata ma mi sono sentita circondata dall’affetto, non perché io sia Margherita Fumero, questo sia ben chiaro, ma perché la sensibilità umana dell’infermiere era uguale con tutte le persone ricoverate, come è successo con me. Mi ricordo con molto piacere del come mi rassicuravano, chiedendomi sempre come stessi, cercando di aiutarmi togliendo la paura.

Grazie alla mutua sono stata operata in una struttura pubblica, e mi sono sentita più sicura perchè c’è sempre qualcuno 24 ore su 24. A me non interessa tanto avere un televisore in camera, o una stanza privata, mi importa di più trovare l’umanità di chi lavora, e l’ho scoperta appunto in un ospedale pubblico dove gli infermieri avevano sempre un sorriso, questo è stato bellissimo; in una clinica privata invece è molto più difficile trovare persone con un sorriso sincero, perché c’è un rapporto molto diverso, dato che lasci loro tanti soldi”.

La laurea per l’infermiere, secondo la Fumero, può dare forse una maggiore sicurezza, anche se in passato ha trovato molti infermieri che pur non essendo laureati erano bravissimi, però resta il fatto che bisogna qualificare ancora di più questa professione.

A seguito dei tagli alla Sanità lancia un messaggio ai politici: “basterebbe che non mangiassero troppi soldi. Purtroppo è vero che l’Italia sta attraversando un brutto periodo, però se tutti loro imparassero ad essere onesti e non sprecare denaro per delle stupidaggini o perché vogliono arricchirsi sarebbe molto meglio, devono rappresentare il popolo e quindi dovrebbero pensare a che cosa ha bisogno, facendo un esame di coscienza e mettendosi una mano sul cuore e non sul portafogli. Qui si stanno tagliando servizi di prima necessità, si può risparmiare su cose meno importanti, ma non sulla Sanità perchè è un diritto per tutti. Una cosa avevamo buona in Italia, tutti erano tutelati e a chiunque andava in ospedale non veniva chiesto se era assicurato oppure no. Ora stiamo facendo come gli Stati Uniti, dove chi non ha un assicurazione non è seguito per una problematica sanitaria.

Ricordiamo inoltre tutti quegli infermieri che in Italia si formano e poi sono obbligati ad emigrare per mancanza di un’occupazione, dando un contributo all’estero, praticamente non sappiamo valorizzare quei soldi che abbiamo speso qui soprattutto per la loro bravura e competenza”.

Conclude l’intervista lasciando questo saluto: “un abbraccio forte forte, continuate così. Voi siete una categoria di gente splendida, fate ancora questo lavoro con grande passione, perché chi sceglie di fare l’infermiere lo fa per vocazione, e per questo meritate un plauso da tutti noi. Riuscite a fare veramente delle magie con pochissimi mezzi a disposizione, e a far sorridere sempre un malato. Per questo siete grandi”.

Savino Petruzzelli

Redazione Nurse Times

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