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La padella è il miglior ausilio per far evacuare il paziente critico? I risultati della ricerca infermieristica

I ricercatori dell’Institute for Applied Nursing Science della University of Applied Science di St. Gallen (Svizzera) hanno voluto incentrare una loro recente ricerca sull’esperienza vissuta dal paziente acuto durante l’utilizzo della padella a letto per l’espletamento delle proprie funzioni corporee.

L’obiettivo che si sono posti gli studiosi è stato quello di descrivere l’esperienza vissuta da un gruppo di pazienti, cercando di trovare soluzioni alternative a questo ausilio.
Le persone assistite, spesso descrivono l’esperienza dell’uso della padella come scomodo e talvolta addirittura doloroso.

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Anche gli stessi operatori che devono posizionarla, riferiscono grosse difficoltà nell’utilizzare una padella standard per i pazienti obesi o nel rimuoverla senza sporcare le lenzuola.

Sebbene la padella sia ancora ampiamente utilizzata in ogni ospedale del mondo, esisterebbero alcune ricerche empiriche a conferma dei problemi esposti precedentemente.

La metodologia utilizzata dagli studiosi è stata quella della ricerca descrittiva quantitativa.

Attraverso il campionamento di convenienza sono stati reclutati 78 pazienti. I dati sono stati raccolti utilizzando un questionario standardizzato (versione in tedesco della Bedpan Ongemak Schaal).

La statistica descrittiva è stata utilizzata per relazionare la frequenza (scala A) e la presentazione di esperienze sgradevoli (scala B). La consistenza interna delle scale è stata valutata utilizzando l’indicatore statistico Cronbach Alpha.

Dalla maggioranza dei dati emersi dallo studio, molti pazienti avrebbero riferito la sensazione di essere dipendenti da altre persone e privi di autonomia dei movimenti, a causa della postura obbligata sulla padella.

I pazienti hanno dovuto affrontare sensazioni quali dolore, (dovuto alle basse temperature percepite a contatto con la padella e alla durezza dei materiali utilizzati) disagio e paura (timore di mancare la padella e di poter avvertire la cute umida).

In conclusione, poiché la tradizionale padella è ancora regolarmente utilizzata nei reparti di terapia intensiva, sono necessarie innovazioni tecnologiche nei modelli utilizzati per i pazienti acuti, per risolvere tali problematiche.

Ci sono però, diversi accorgimenti che gli operatori addetti alle mansioni domestico-alberghiere dovrebbero mettere in atto qualora assistano pazienti dipendenti dalla padella.

Queste esperienze non confortevoli hanno una rilevanza nella pratica clinica: la sensazione di non indipendenza e l’imbarazzo provato potrebbero portare il paziente a manifestare reazioni indesiderate, quali decidere di non assumere liquidi e alimenti in quantità sufficienti oppure decidere di alzarsi dal letto nonostante le condizioni cliniche non lo permettano.

Se un infermiere riuscisse a comprendere le motivazioni di tali comportamenti, potrebbe approcciare i problemi utilizzando la “comprensione empatica”.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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