La Famiglia, tema centrale della Giornata Mondiale del Diabete 2018

La Giornata Mondiale del Diabete o più brevemente GMD è stata creata dalla Federazione Internazionale del Diabete (IDF) e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1991, in risposta alla sfida posta dal diabete ai pazienti ed ai Sistemi Sanitari Nazionali.

Si tiene ogni anno il 14 novembre in onore di Frederick Banting (il co-scopritore dell’insulina, assieme a Charles Best, nel 1922), che nacque lo stesso giorno di 127 anni fa. Diabete Italia (DI)coordina l’organizzazione della GMD sul territorio italiano attraverso i membri delle organizzazioni che lo compongono.

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Quest’anno il tema della GMD è Famiglia e Diabete” e a coordinarela giornataè OSDI: l’Associazione degli Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani. OSDI è nata nel 1989per promuovere lo sviluppo professionale dei soci, con l’obiettivo di migliorare la cultura e la preparazione dell’infermiere che si occupa dell’assistenza al paziente diabetico e per promuovere tutte quelle iniziative voltea favorire l’istituzione ufficiale della figura dell’infermiere esperto in prevenzione e assistenza diabetologica.

Abbiamo intervistato l’attuale Presidente di OSDI, la Dott.ssa Carolina Larocca ed il Past President Katja Speese, che è anche coordinatrice della GMD per Diabete Italia.

Dott.ssa Larocca, quest’anno la GMD è dedicata alle famiglie e a tal proposito,l’esordio del diabete di tipo 1, avviene spesso in circostanze drammatiche e segna profondamente il bambino ed il ragazzo e l’intero nucleo familiare. Alla luce di quanto detto, quanto è importante il coinvolgimento dei familiari e l’educazione che si da loro per il miglioramento della salute dei figli? Qual è la situazione nel nostro Paese?

“E’ vero il diabete nei bambini/ragazzi si manifesta molto spesso con una insorgenza brusca e drammatica ed inoltre la patologia si caratterizza per essere a forte instabilità.

La malattia sconvolge l’intero equilibrio familiare ed il contesto sociale che circonda il bambino.

Il diabete nei bambini angoscia i genitori e la loro maggiore preoccupazione è la crisi ipoglicemica come emerge dall’indagine internazionale DAWN Youth promossa da International Diabetes Federation (IDF) e International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (ISPAD).

 Ricordiamo però che il bambino diabetico ha i medesimi bisogni di ogni bambino ovvero amore, fiducia e speranza e quindi necessità di un ambiente sereno che lo aiuti ad imparare a gestire il proprio diabete in autonomia relazionandosi in modo sano con la malattia ed è per questo che è fondamentale che la famiglia, ma anche chi entra in relazione con il bambino, sia supportato nell’ accettazione della malattia e a rapportarsi con essa in maniera consapevole e corretta.

 Il ruolo educazionale degli operatori si propone di “liberare” quanto più possibile il bambino dal diabete in maniera da consentirgli di condurre una esistenza di vita normale.

 E’ un compito davvero importante che richiede una formazione dedicata specifica, sia clinica che psicologica, tale da consentire al bambino e a chi di lui si prende cura di apprendere le modalità di gestione delle complicanze a breve termine e di prevenzione  di quelle a lungo termine, insegnando loro la modalità corretta di rilevazione del dato glicemico e la sua interpretazione e correlazione con gli eventi, la prevenzione e gestione dell’ipoglicemia, la corretta tecnica iniettiva, l’utilizzo  di devices  e applicazioni  tecnologiche, riducendo quindi l’ansia e la paura legate alla non conoscenza.

 In Italia, seppure sanciti dalla Legge n. 115 del 2017 i principi di non discriminazione del paziente diabetico, la necessità di supporto alle famiglie ecc., cui si aggiunge il manifesto DAWN di Diabete Italia 2017, la realtà pratica pone diverse criticità soprattutto a livello scolare e di transizione dalla gestione pediatrica a quella dell’adulto con sostanziali differenze operative sul territorio nazionale.

 A livello scolastico la regione che più ha precisato, con apposite linee guida, pubblicate nel luglio del 2005, le problematiche relative all’assistenza al diabete negli Istituti scolastici, è stata la Lombardia.

In merito “all’accompagnamento” dalla pediatria diabetica, all’ambulatorio dell’adulto, anche qui si riscontrano molteplici modelli operativi che sono discrezionali al centro di riferimento mancando ad oggi un protocollo condiviso a livello nazionale”.

 Presidente, le terapie iniettive, soprattutto ai bambini con diabete, sono quelle che nel corso degli anni hanno risentito enormemente delle innovazioni tecnologiche. Cosa è cambiato in questi ultimi cinque anni nelle terapie iniettive in generale ed in riferimento al diabete giovanile?

 “Oggi rispetto  al passato la gestione del diabete nel bambino è facilitata grazie alla innovazione farmacologica e tecnologica: nuove molecole di  insuline, aghi di dimensioni e calibro inferiore, sensori in continuo della rilevazione glicemica che permettono di evitare punture capillari frequenti, microinfusori che consentono di evitare l’ipoglicemia, applicazioni NFC  per condivisione a distanza del dato e del trend glicemico che permettono al genitore di ridurre  la propria ansia quando il bambino  è lontano ed al medico la valutazione dell’andamento di malattia”.

Alla Dott.ssa Katja Speese, Past President di OSDI e membro del Comitato di Coordinamento di Diabete Italia, chiediamo invece quali sono le azioni messe in campo per parlare del diabete quest’anno e quali le ricadute sulla salute della popolazione, in considerazione del fatto che un italiano su tre non sa di esserne affetto?

Partendo proprio dal presupposto che 1 italiano su 3 non sa di avere il diabete e che la diagnosi avviene spesso in concomitanza dell’insorgenza delle complicanze, è chiaro quanto sia fondamentale una maggior sensibilizzazione al problema per favorire una diagnosi precoce.

 Questo in primis per il benessere della persona con diabete e della propria famiglia ma ugualmente per ridurre a medio e lungo termine i costi del SSN nella gestione della malattia.

Attraverso Diabete Italia, che anche quest’anno ha ricevuto la Medaglia d’oro dalla Presidenza della Repubblica per l’impegno nell’organizzazione della GMD, viene creata una rete di coordinatori e di team regionali che a loro volta organizzano varie tipologie di eventi territoriali atte a divulgare l’informazione sulla malattia diabetica, sensibilizzando la cittadinanza sulla diagnosi precoce puntualizzando, quest’anno, il ruolo fondamentale della famiglia e della scuola.

Ogni piccola azione è importante per raggiungere tale scopo. Le varie attività si svolgeranno dal 5 al 18 novembre, sono circa 1.200 su tutto il territorio nazionale e si dividono tra: conferenze informative, diabetologie aperte, attività sportive, screening, eventi educativi culturali, attività in farmacia, formazione all’interno delle scuole, spettacoli musicali e teatrali.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.diabeteitalia.itdove potrete trovare gli eventi organizzati nella vostra regione”.

Da domani, dunque, un’occasione per riflettere e parlare di una patologia che colpisce nel nostro Paese, secondo i dati Istat del 2016, oltre 3 milioni 200 mila persone, il 5,3% dell’intera popolazione (16,5% fra le persone di 65 anni e oltre).

 

Rosaria Palermo

 

www.diabeteitalia.it

osdi.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rosaria Palermo

Infermiera dal 1994. Attualmente, infermiera specialista del rischio infettivo presso l'ARNAS Garibaldi di Catania. Ho una laurea magistrale e due Master, uno in Coordinamento e l'altro in Management del rischio infettivo. Faccio parte del Direttivo di ANIPIO (Società Scientifica degli Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo) dal 2016. Penso che lo scatto nella nostra professione debba essere culturale, prima di ogni cosa. Nelson Mandela diceva che la conoscenza è l'arma più potente di cui gli esseri umani dispongano, ed è ciò che permetterà alla nostra professione di ritagliarsi gli spazi che le competono.

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