La Centrale CROSS è per Nicola Roccella

Il suo nome non è mai venuto a mancare, tutto il personale sanitario e volontario del pistoiese lo ricorda con immensa ammirazione. Il dottor Nicola Roccella è venuto a mancare dieci anni fa, proprio il 2 marzo. Originario di Livorno, aveva 39 anni e lavorava al 118, ricoprendo i turni a Pistoia e nella Valdinievole. Chiunque lo abbia conosciuto lo ricorda come un medico straordinario. Ha lasciato la compagna Stefania, il figlio Tommaso, i genitori e la sorella, Valentina.

Il dottor Nicola Roccella, a lui è stata intitolata la sala della Centrale CROSS

2 Marzo: il suo ricordo nella sala CROSS

Proprio in questa giornata, per onorare la sua memoria, gli viene intitolato il fiore all’occhiello del soccorso pistoiese. Il suo nome sarà lo stesso della sala della CROSS (Centrale remota operazioni di soccorso sanitario), che dal centro di Pistoia, in viale Matteotti, coordina, in questa fase, il trasferimento dei malati di covid in tutta Italia. La proposta è stata avanzata dal dottor Piero Paolini, direttore della centrale operativa 118 e direttore dell’area aziendale centrali 118, e che tutti, a partire dall’Azienda sanitaria, hanno accolto con emozione: “E con grande entusiasmo – ci ha detto Paolini – perchè il ricordo di Nicola è sempre vivo nel cuore di tutti”.

Ed è proprio così. I post sui social, le foto, i pensieri di tutti colori che hanno avuto il piacere di conoscerlo o di lavorare con lui, non sono mai mancati.

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La Centrale Cross – ha scritto il direttore ai genitori di Nicola – è stata protagonista in questa pandemia sia a livello nazionale che europeo e, secondo noi, impersonifica lo spirito guerriero e mai domo che contraddistingueva Nicola“.

L’equipe di Funzione 2, il personale operativo della Centrale CROSS

I genitori di Nicola hanno accolto questa notizia con profonda commozione e gratitudine.

Alla fine penso, che nelle misteriose e incomprensibili equazioni della vita, la scienza si ferma, viviamo per una serie di cause concatenate in parte, a certe domande non c’è e mai ci potrà essere risposta, vale comunque la pena di vivere la nostra giornata, non dico come l’ultima, ma come una delle ultime e senza fare retorica ogni tanto guardare un tramonto, una margherita, il volo di un gabbiano. Essere vivi è un miracolo, essere vivi e sani sono due miracoli. Ogni tanto ricordiamoci che respirare, osservare, ascoltare sono immensi privilegi che non toccano a tutti”.

Fonte: https://www.lanazione.it/pistoia/cronaca/la-centrale-cross-intitolata-a-nicola-roccella-1.6082773

Arianna Michi

Arianna Michi

Infermiere libero professionista che opera negli ambiti dell'emergenza territoriale e delle dipendenze. Formazione nell'emergenza-urgenza ed educazione sanitaria. Istruttore American Heart Association.

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