Firenze, 4 agosto 2020 – «È necessaria la revisione della struttura aziendale infermieristica, i ruoli e le competenze dei componenti le equipe clinico-assistenziali. Ciò consentirebbe di migliorare, da un lato, l’assistenza alle persone e, dall’altro, di porre gli infermieri in modelli organizzativi che esaltino la responsabilità e le competenze finalizzate ai migliori esisti per l’assistenza». È questo il senso del messaggio della lettera aperta scritta da Danilo Massai, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi.
«L’emergenza sanitaria – spiega meglio Massai nella lettera aperta – ha messo in evidenza l’importanza di non “improvvisare” in tempo di crisi ma di avere professionisti pronti con un sistema, quale è la certificazione, che permetta di rispondere a bisogni di salute urgenti, attraverso conoscenza, abilità e comportamenti educati con un apprendimento esperienziale». L’Ordine delle professioni infermieristiche chiede anche di istituire un sistema trasparente per l’affidamento degli incarichi organizzativi (coordinamenti) e professionali che contempli le competenze necessarie a svolgere il ruolo a una definizione puntuale delle responsabilità dei servizi, setting o dipartimenti coordinati. «Altresì importante per tali ruoli – prosegue il presidente – è definire il sistema di valutazione delle performance su paradigma (obiettivi-risorse-risultati). Risulta che le posizioni organizzative ed i coordinamenti non siano stati rinnovati e, pertanto, si sia creata una situazione di delegittimazione del ruolo fino a non poter svolgere le attribuzioni previste».
«Per l’inserimento negli organici dei profili di esperto e specialista è necessario che l’Azienda proceda alla definizione degli standard di personale necessari a completare le varie equipe, ad evitare che un’organizzazione generalista di fatto sopprima la possibilità di esercitare le competenze proprie di esperto e ancor più di specialista – scrive il presidente Massai -. Si chiede altresì di definire il sistema di valutazione delle performance basato sugli obiettivi da raggiungere, le competenze necessarie, gli esiti attesi». E ancora: «In quanto Azienda ospedaliero-universitaria, chiediamo di considerare l’area della formazione, continua, universitaria, regionale, strategica per la mission aziendale, per lo sviluppo delle professioni per la sicurezza della cura e dell’assistenza erogata – si legge nella lettera aperta -. Si propone di istituire un servizio di rilevazione delle competenze di area clinica e di contesto di lavoro, che sia guida per l’inserimento dei nuovi assunti, base per lo sviluppo di specifici programmi formativi riportati sul portfolio delle competenze personali e sul dossier di equipe, come disposto dagli indirizzi sulla formazione e valorizzazione del capitale umano».
Infine, Opi Firenze – Pistoia chiede di istituire il sistema della mobilità interna, basato sulle competenze necessarie a esercitare in sicurezza nelle aree di nuova assegnazione ed evitare mobilità coatte, senza percorsi esperienziali e pre-analisi delle competenze necessarie. «L’azienda sanitaria più grande della Toscana – conclude – deve essere punto di riferimento ed esempio da diffondere».
E' pronta la nuova circolare del ministero della Salute sulla prossima campagna vaccinale anti-Covid. Come lo…
Il Tribunale di Bari ha disposto l'archiviazione dell'indagine per omicidio colposo a carico di due…
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Fabio De Santis (Fp Cgil), Sonia…
Di seguito un comunicato stampa di Opi La Spezia. Nei giorni scorsi il Pronto soccorso…
L’invecchiamento del cervello e il suo sintomo più inquietante, il declino cognitivo, rappresentano una delle…
Alla première del film La scommessa - Una notte in corsia al Cinema Modernissimo di…
Leave a Comment