Imola, aggressioni al pronto soccorso: Fials chiede tavolo di confronto urgente

La sezione bolognese della Federazione italiana autonomie locali e sanità denuncia gli atti di violenza all’ospedale Santa Maria della Scaletta.

Stefano De Pandis

Fials Bologna denuncia le aggressioni avvenute al pronto soccorso del Santa Maria della Scaletta di Imola, dove almeno due operatori sanitari hanno subito lesioni giudicate guaribili in circa cinque giorni. Lo fa con una lettera firmata dal segretario aziendale Stefano De Pandis e indirizzata ai vertici di Ausl Imola, all’assessorato alle Politiche per la salute dell’Emilia Romagna e al prefetto di Bologna. Di seguito il testo completo.

“La scrivente organizzazione sindacale è a conoscenza delle ultime aggressioni avvenute al pronto soccorso del Santa Maria della Scaletta di Imola, grazie alle numerose denunce depositate ai nostri delegati sindacali aziendali da parte degli operatori sanitari in forza all’Unità operativa Dea.

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CHIEDE

Che vengano messe in atto tutte le misure e le tutele di sicurezza atte a prevenire e preservare salute e incolumità degli operatori del pronto soccorso. Nello specifico:

  • Intese e protocolli di sicurezza e di coordinamento con le forze dell’ordine.
  • Presenza di guardie giurate (vigilantes) dedicate.
  • Presenza di almeno 2 infermieri e 1 Oss in più per ogni turno di lavoro.
  • Politica di “tolleranza zero” verso gli atti di violenza (fisica e verbale) a danno degli operatori sanitari e una programmazione e implementazione di misure strutturali, tecnologiche e organizzative per la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e atti di violenza, come richiesto dalle raccomandazioni del ministero della Salute e della Regione.

Su questo ci batteremo con tutte le nostre forze, coinvolgendo il prefetto.

La vita è una cosa sacra e noi del Ssn, professionisti infermieri, tecnici e Oss lo sappiamo bene, perché la nostra mission è quella di salvare la vita della gente, preservarla dalle malattie e curarla secondo le necessità. Non possiamo accettare che chi si serve dei servizi sanitari diventi cecchino contro gli operatori.

Chiediamo l’autorevole intervento dell’assessorato regionale alla Salute e ai direttori generali o commissari, in quanto datori di lavoro. Nel rispetto del D. Lgs. 81/2008, li richiamiamo alle loro responsabilità per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo in campo tutti i mezzi consentiti dalla legge affinché i protagonisti di questi atti vandalici contro il personale debbano essere assicurati alla giustizia in flagranza di reato e per interruzione del pubblico servizio, con immediato ammanettamento da parte delle forze dell’ordine che intervengono sul posto, e affinché possano servire da monito ad altre teste calde, incentivate a gesti di emulazione.

Non possiamo che accogliere positivamente il tempestivo intervento del ministro della Salute, la catanese Giulia Grillo, e del relativo Ddl, appena approvato, con l’inasprimento delle pene verso chi commette atti lesivi verso gli operatori del Ssn. D’altro canto non possiamo permettere che l’immobilismo dei vertici aziendali comporti l’attesa della prossima vittima. Bisogna lavorare uniti allo scopo di prevenire qualsiasi possibile, prossimo gesto/atteggiamento violento, mettendo in campo sin da subito tutte le strategie e i mezzi utili a disposizione.

Nel contempo Fials Imola si fa carico della tutela legale verso tutti gli operatori rimasti coinvolti nella vicenda, qualora volessero esporre denuncia, e di tutti coloro che dovessero subirne in un futuro prossimo, richiedendo un risarcimento dei danni subiti all’Azienda sanitaria, rea di non tutelare la salute dei propri dipendenti come da artt. 1176, 2087, 2043 e 2059 del codice civile”.

Redazione Nurse Times

 

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