Massimo Randolfi

Il paziente è soddisfatto se riceve una risposta entro 2,5 minuti quando suona il campanello

Il campanello al letto del paziente rappresenta uno strumento attraverso il quale comunicare ogni esigenza al personale di supporto e infermieristico.

Tra la popolazione oncologica, gli effetti collaterali alle terapie farmacologiche e del processo patologico stesso, spesso conducono ad alterazioni dell’eliminazione intestinale ed urinaria, dolore, nausea, vomito e problemi di deambulazione.

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Qualora non vengano gestiti utilizzando un approccio proattivo, utilizzando strategie mirate quali una verifica oraria di ogni paziente, questi saranno costretti ad utilizzare maggiormente il loro campanello per soddisfare i propri bisogni.

Un frequente impiego del campanello causa gravi interruzioni nell’attività lavorativa di tutto il personale sanitario e assistenziale, rendendo difficile garantire una risposta in tempi adeguati.

Ritardi nei tempi di risposta contribuiscono a generare insoddisfazione nel paziente e potenziali problemi di sicurezza conseguenti a cadute accidentali durante il tragitto verso il bagno.

Gli HCAHPS scores confrontati in relazione agli adulti ricoverati nell’area ematologica-oncologica erano significativamente minori rispetto ai degenti delle altre unità ospedaliere.

Il quesito che si sono posti i ricercatori della Duke University Hospital di Durham, nel Regno Unito, è stato come implementare gli interventi basati su evidenze scientifiche mirati a migliorare i tempi di risposta alle chiamate con il campanello e come educare i pazienti ad effettuare una comunicazione efficace attraverso l’utilizzo del campanello.

Gli obiettivi sono stati il miglioramento dei tempi di risposta alle chiamate con il campanello e l’incremento della soddisfazione del paziente.

Diversi interventi sarebbero stati individuati. Da una revisione della letteratura sarebbe emerso come i pazienti si aspettino di ricevere una risposta alle loro richieste attraverso il campanello in non più di 2.5 minuti.

I pazienti ritengono che, al fine di garantire la propria incolumità, questo sia il tempo massimo entro il quale debbano essere soddisfatte le loro necessità.

Secondo un sondaggio rivolto al personale, sarebbe emerso come la maggior parte degli operatori sanitari non abbia educato correttamente i propri pazienti all’utilizzo del campanello, oppure non abbiano “visitato” la stanza di degenza del paziente ogni ora.

Solo il 10% degli infermieri avrebbe valutato quelle che vengono definite le 4 P: Pain (dolore), Potty (valutazione dei bisogni di eliminazione intestinale e urinaria), Position (posizionamento del paziente), Possession (valutare se il paziente abbia bisogno di alcuni oggetti in suo possesso).

I risultati del sondaggio e gli interventi proposti sono stati condivisi con il personale.

Gli interventi suggeriti hanno compreso l’implementazione di un giro di rivalutazione di ogni paziente da parte dell’infermiere ogni ora utilizzando le 4 P attraverso una modulistica prestampata che adotti un linguaggio coerente. Anche l’educazione al paziente a comunicare adeguatamente le proprie necessità attraverso il campanello è fondamentale.

Il personale ha risposto in maniera positiva riferendo una diminuzione significativa dell’utilizzo del campanello, con una conseguente riduzione del carico di lavoro, specialmente durante le fasi di cambio turno.

I dati riguardanti i sondaggi post-implementazione rivolti al personale sono ancora carenti. Il programma presentato ha condotto ad una rapida riduzione dei tempi di risposta alle chiamate e all’incremento nel grado di soddisfazione dei pazienti.

Aneddoticamente, il personale è compiaciuto dell’implementazione e della riduzione dello stress derivante dai carichi di lavoro. Questo progetto può essere ripetuto facilmente anche in altre realtà ospedaliere.

Simone Gussoni

Fonte

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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