La regione Veneto attraverso l’Azienda Sanitaria Zero, in data 2/07 u.s. in applicazione dall’articolo 13 del DL 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, successivamente modificato dall’art. 4, comma 8-sexies del DL 31 dicembre 2020, n. 183, convertito con legge 26 febbraio 2021, n. 21, ha emanato un avviso pubblico (in allegato), volto a raccogliere manifestazioni di interesse da parte di coloro che sono in possesso della qualifica di infermiere e operatore socio sanitario conseguito in un Paese estero e che intendono svolgere attività lavorativa presso le aziende ed enti del SSR, nonché presso le strutture sanitarie private autorizzate o accreditate, purché impegnate nell’emergenza da COVID-19 per effetto del provvedimento “milleproroghe” che deroga agli articoli 49 e 50 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, e alle disposizioni di cui al decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206.
In sostanza è consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti che intendono esercitare, in via autonoma o dipendente, nel territorio nazionale, anche presso strutture sanitarie private o accreditate, purché impegnate nell’emergenza da COVID-19, una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all’estero “regolata da specifiche direttive dell’Unione europea”.
Il Veneto deregolamenta ulteriormente prevedendo che la norma sia attuata dalle strutture sanitarie regionali.
Praticamente esclusi da qualsiasi forma di “governo e controllo” sui titoli professionali e linguistici sugli infermieri esteri che intendono esercitare in Italia gli Ordini delle Professioni Infermieristiche .
Proprio nell’avviso di manifestazione di interesse emesso dall’Azienda Zero si legge che “l’Azienda Zero veneta non effettuerà alcun tipo di controllo sul contenuto delle dichiarazioni degli interessati né della documentazione allegata, poiché il possesso dei requisiti dichiarati dagli interessati e l’eventuale congruità del percorso formativo dovranno essere verificati dalle strutture stesse prima dell’instaurazione del rapporto di lavoro temporaneo”.
Quali ripercussioni sulla salute dei cittadini?
Come fare a garantire la qualità delle prestazioni infermieristiche?
Sono tutti interrogativi che l’Ente preposto, la Federazione delle Professioni Infermieristiche avrebbe, forse, dovuto seguire con più attenzione, per evitare conseguenze sulla salute dei propri cittadini.
Redazione Nurse Times
Allegato
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