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Il dott. Merlo presenta il progetto “Ri-Generiamoci insieme”

Tutto prende forma da una proposta del Direttore del Centro Servizi per Anziani  di Spinea Venezia Dr. Andrea Merlo e l’equipe multi professionale della struttura, allargandosi poi ad altre direzioni di I.P.A.B. del territorio e coinvolgendo i servizi alla prima infanzia dei Comuni limitrofi.

 

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Premessa

 Pensare azioni intergenerazionali è valorizzare la vita concepita come arco, continuum esistenziale in cui ogni frammento di vita è concepito in divenire e assume un valore intrinsecamente legato ai momenti che lo hanno preceduto come a quelli che lo seguiranno.”

Il progetto “Ri-Generiamoci insieme”  che ha preso avvio il 2 ottobre di quest’anno, in occasione della festa dei nonni interesserà il triennio 2017/2020, articolandosi  in percorsi specifici che prevedono collaborazioni intrecciate e complementari tra i servizi coinvolti.

Tutto prende forma da una proposta del Direttore del Centro Servizi per Anziani  di Spinea Venezia Dr. Andrea Merlo e l’equipe multi professionale della struttura, allargandosi poi ad altre direzioni di I.P.A.B. del territorio e coinvolgendo i servizi alla prima infanzia dei Comuni limitrofi.

Scrive il Dott. Merlo

<< “La longevità come risorsa” è un valore importante e solido che mi contraddistingue e che segna il percorso professionale di infermiere che ho intrapreso in questi anni.

Sono convinto che se non ci limitiamo solo al concetto di “guarire”, possiamo realmente pensare ad un nuovo obiettivo quello dello “star bene”.

E per garantire un “ben-essere” le buone relazioni rivestono un ruolo importante.

Il benessere “emerge” dalle relazioni sociali e dalle emozioni andando ad incidere fortemente sulla qualità della vita e sullo stato psicofisico.

Nell’operare come direttore di struttura l’impegno quotidiano è anche quello di stringere patti di alleanza con residenti e familiari  per cercare, insieme ai

professionisti e a tutti gli operatori, di stringere una relazione “circolare”.

Una circolarità che ci permetta di fare della sensibilità relazionale uno strumento e uno stile di assistenza e cura.

L’obiettivo è quello di superare l’immagine stereotipata del “vecchio ospizio per vecchi”, dimostrando che il Centro Servizi Anziani è una vera e propria officina attiva e produttiva di iniziative, intellettualità ed esperienze a disposi-zione di tutti noi e dell’intera comunità di Spinea.

 Il passo avanti da fare adesso è un altro: se finora abbiamo lavorato sulla dimensione degli anziani, ora abbiamo capito che per lavorare su questa dimensione dobbiamo integrarci anche con la prima età. 

Pensiamo che si debba ripartire dai più piccoli, fin dagli asili nido, dando grande risalto all’età prescolare. Ma per far crescere i bambini ci deve essere un tessuto tra le residente del territorio e i centri di prima infanzia dei Comuni di Spinea e di Mirano, siamo pronti a questo esperimento di “relazione intergenerazionale”.

Ci stiamo confrontando con le strutture del territorio per realizzare una mediateca, un laboratorio musicale e artistico, spazi dedicati alla coltivazione di orti e giardini e officine per imparare gli antichi mestieri.

I bambini saranno accompagnati nel loro percorso di crescita e i nostri ospiti avranno un ruolo di mentoring, nel produrre relazioni di entusiasmo, incoraggiamento, voglia di vivere creando insieme “nuovi ricordi”.

Vogliamo trasformare le nostre strutture in luoghi in cui la quarta età diventa occasione di esperienza, incontri, crescita.

Laboratori sociali intergenerazionali, dove “allenarsi”, a partire dalle più giovani generazioni, a vivere e crescere in armonia di inclusione, sussidiarietà e solidarietà.>>

I progetti di scambio generazionale tra bambini ed anziani stanno emergendo negli ultimi anni mostrando esiti positivi e favorevoli ad accrescere il benessere e la qualità della vita sia dell’anziano che del bambino.

La letteratura riporta dei modelli significativi: il programma intergenerazionale ILC (Intergenerational Learning Center) messo in atto al Providence Mount St. Vincent, che si articola in una gamma di attività che spazia dall’arte, alla musica, ad esercizi divertenti e giochi, ed attività ricreative, ha riscontrato una serie di benefici nell’anziano. Tra questi la sensazione di avere uno scopo con il conseguente miglioramento dell’umore, l’opportunità di dare e sentire ciò che è necessario, il senso di meraviglia, il ricordo dei loro bambini e nipoti quando essi erano piccoli.

Il progetto TOY, finanziato con il contributo della Commissione europea, Programma Lifelong Learning-grundtvig, mostra come nelle attività basate sull’incontro tra persone appartenenti a generazioni diverse, i soggetti si

sono avvicinati sentendosi a proprio agio gli uni con gli altri, imparando e arrivando a capirsi meglio, divertendosi. I bambini hanno superato la timidezza e gli anziani hanno apprezzato l’energia e la compagnia dei bambini.

Le persone anziane, residenti nelle strutture di assistenza e cura, vivono spesso isolate dal resto della famiglia, i bambini invece crescono in famiglie piccole avendo sempre meno opportunità di contatto con generazioni diverse.

Nel quotidiano quindi l’incontro tra persone anziane e bambini si realizza raramente: creare occasioni di relazione e scambio attraverso attività condivise permette al bambino di allacciare relazioni significative con adulti al di fuori della propria famiglia, e all’anziano di assumere un ruolo di adulto responsabile, facendo propria quella dimensione di progettualità sul domani che lo rende protagonista della propria vita, sottraendolo dall’isolamento e dalla solitudine, riattivando l’autonomia ed un senso di autoefficacia.

Dallo scambio tra queste due età della vita nascono esperienze significative di accrescimento gli uni per gli altri, percorsi di crescita che provano come ogni età della vita abbia qualcosa da donare. I benefici per entrambe le generazioni si manifesteranno in una maggior comprensione reciproca e in un nuovo interesse verso la cultura e la tradizione locale e un impegno comunitario più forte. Attraverso attività di condivisione intergenerazionale l’anziano assume un ruolo attivo nella comunità, prendendo parte alla realtà del territorio e offrendo un valido contributo al patrimonio culturale delle nuove generazioni.

L’idea di base  si fonda sulla convinzione che gli anziani e i bambini stanno bene insieme e costituiscono fonte di ricchezza gli uni per gli altri:

  • l’incontro permette ai bambini di allacciare relazioni significative con altri adulti al di fuori del nucleo famigliare;
  • il contatto con i bambini dà l’opportunità all’anziano di sentirsi ancora utile nel presente e di scoprire la gioia dell’attesa del futuro più immediato;
  • si favorisce il contrasto all’inattività dell’anziano, offrendogli opportunità rinnovate, mantenendo così una visione aperta alla vita anche in età avanzata;
  • Si crea un contesto dove l’anziano può sentirsi protagonista attivo nella relazione con il bambino e artefice di un processo di cambiamento, condivisione, crescita;
  • lo scambio intergenerazionale rafforza l’idea che ogni generazione ha qualcosa da donare agli altri;
  • l’incontro tra l’anziano che vive un percorso di regressione e il bambino in costante evoluzione, favorisce una relazione positiva che va oltre i limiti, i pregiudizi, gli stereotipi e fa scoprire la meraviglia del condividere piacevolmente il tempo, gli spazi, gli strumenti e le emozioni che ne derivano.

Il progetto rappresenta anche un’opportunità di incontro tra professionalità diverse identificate in figure di area sanitaria e sociale, coinvolte nella fase di individuazione degli anziani e in quella di monitoraggio e verifica degli obiettivi. Gli indicatori presi in considerazione saranno: la qualità di vita percepita, il tono dell’umore, il dolore percepito, il grado di partecipazione.

Obiettivi generali e specifici

Coinvolgere attiva-mente bambini della prima infanzia (fascia 0-6) e persone anziane in attività, laboratori ed esperienze significative, scoprendo l’arricchimento umano che ne deriva, rafforzando i legami sociali e abbattendo i luoghi comuni ancora consolidati nella nostra società.

I benefici che deriveranno e di cui potranno godere le risorse coinvolte, si concretizzeranno in una maggior comprensione reciproca, in un nuovo interesse e rivalutazione della cultura e della tradizione locale, in un impegno comunitario fortemente motivato.

Nel corso del progetto verranno attivati incontri per condividere tempi, spazi ed  esperienze partendo da un lato dalle abilità acquisite e da quelle residuali, dall’altro dal desiderio di maturare nuove competenze sentendosi sostenuti ed accompagnati dall’anziano in un percorso di scoperta:

  • Riscoperta dei sensi, del valore dell’importanza della sostenibilità, dell’ambiente che ci circonda (attività di giardinaggio, cucina, pittura, attività ludico motoria e momenti di gioco);
  • Potenziamento della fiducia in se stessi e del senso di responsabilità (attività di laboratorio condivise, progetti artistici, pittura, puzzle);
  • Riscoperta delle tradizioni e dei mestieri locali (attività multigenerazionali legate alle tradizioni folkloristiche, ai mestieri locali, alle canzoni anche della tradizione popolare, coinvolgimento in giochi di ieri e di oggi, danze e costumi locali);
  • Riscoperta del valore degli oggetti, dei materiali poveri e naturali;
  • Vivere esperienze di integrazione con i bambini delle scuole dell’infanzia e asili nido del territorio;
  • Favorire la socializzazione e lo scambio di esperienze tra bambini ed anziani;
  • Trasmettere il patrimonio storico culturale degli anziani (vedi progetti specifici);
  • Favorire la collaborazione dei famigliari nell’aderire all’iniziativa;
  • Contrastare l’isolamento delle persone anziane arricchendo le relazioni interpersonali;
  • Rinforzare nell’anziano un senso di autostima, autoefficacia, fiducia in se stessi
  • Dare una nuova dimensione progettuale al tempo libero che l’anziano ha a disposizione;
  • Promuovere il benessere emotivo e la qualità della vita della persona anziana;
  • Diminuire le barriere che esistono tra le generazioni;
  • Promuovere i processi di apprendimento reciproco in cui bambini e anziani sono coinvolti attivamente nello scambio di conoscenze e nella produzione di contenuti comuni;
  • Contrastare gli stereotipi negativi a favore di una positiva e realistica rappresentazione dell’invecchiamento come processo normale;
  • Ridurre il timore legato agli anziani e alle varie abilità/disabilità;
  • Creare un collegamento vitale con il passato, dando ai bambini un senso di identità e una prospettiva storica: l’anziano custodisce un patrimonio culturale e storico che può trasmettere e condividere.

AZIONI REALIZZATE

 La proposta si struttura in un lavoro per progetti a breve, medio e lungo termine che tiene in considerazione le opportunità/necessità di ogni singolo servizio senza perdere di vista la complessità di una prospettiva integrata.

Per la costruzione del progetto vengono prese in considerazione le risorse, le abilità residue e le preferenze dell’anziano e quelle dei bambini al fine di ricercare obiettivi comuni da perseguire nelle singole attività.

Gli anziani verranno divisi in tre gruppi, a seconda dei diversi progetti a cui prenderanno parte (a breve, lungo e medio termine). Di seguito sono elencate le attività previste per ogni singola progettualità.

  1. Breve termine:
  • attività di giardinaggio: si propone di piantare e prendersi cura di piantine / fiori in vasi o direttamente nello spazio esterno predisposto;
  • attività di manipolazione: si prevede di utilizzare del materiale di facile lavorazione come la pasta di sale, das, per creare oggettistica di piccola dimensione da conservare come ricordo dell’esperienza vissuta;
  • laboratori stagionali e legati a feste/ricorrenze: utilizzo di materiali semplici come cartoncini colorati, colla, feltro, stoffe, ecc. e elementi della natura come foglie, ghiande, pigne, ecc. per produrre creazioni di vario genere da utilizzare nell’addobbo delle strutture;
  1. Medio termine:
  • Attività musicale animata: si propone l’ascolto di musiche, il canto e insegnamento di canzoni conosciute da nonni e bambini, con eventuale utilizzo di strumenti, messi a disposizione dai volontari;
  • Attività ludico-motoria: prevede giochi di gruppo che coinvolgano anziani e bambini con l’utilizzo di attrezzi semplici come la palla, cerchi, birilli, coni, corde.
  1. Lungo termine: secondo la tematica del viaggio
  • Laboratori di lettura: lettura animata di un testo adatto a nonni e bambini, scelto in collaborazione con le pedagogiste e le educatrici degli asili coinvolti, che servirà come base per la produzione di disegni e da stimolo per il racconto di esperienze personali e il risveglio della memoria;
  • Giochi di ieri e di oggi: si propongono momenti di aggregazione, complicità e d espressione condivisa tra nonni e bambini attraverso i giochi di oggi e di ieri per favorire e stimolare lo sviluppo di emozioni  e  ricordi che costituiscano un filo conduttore  tra i bambini di oggi e quelli di ieri;
  • Orto/ giardinaggio: coltivazione di piantine di verdure, piante aromatiche e fiori. L’anziano e il bambino provvederanno alla semina delle stesse e si potranno prendere cura costantemente della loro crescita. Nell’occasione l’anziano insegnerà al bambino la tecnica, le fasi di coltivazione legate al ciclo lunare e trasmetterà i segreti e le credenze dell’agricoltura);
  • Incontri al parco: prevedono momenti di relazione, gioco, e interazione tra generazioni all’aria aperta.

 

 Redazione NurseTimes

 

 

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