ICU delirium e relativi fattori di rischio, lo studio

Diversi fattori di rischio, come l’età, l’abuso di alcol, la demenza o una malattia grave, possono contribuire allo sviluppo del delirium. Tuttavia, in letteratura sono disponibili informazioni limitate sul rischio di delirium tra pazienti chirurgici, traumatologici, neurologici e in terapia intensiva.

Recentemente è stato pubblicato un nuovo studio sulla rivista Nursing in critical care dell’italiano Francesco Gravante. La finalità della ricerca era studiare i fattori di rischio associati al delirium nelle unità di terapia intensiva.

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“Abbiamo arruolato 165 pazienti ricoverati in due unità di terapia intensiva in Italia. I pazienti sono stati inizialmente valutati utilizzando il modello Prediction of Delirium e successivamente sono stati valutati utilizzando la checklist per lo screening del delirio in terapia intensiva; la valutazione è durata al massimo 5 giorni per ogni paziente ricoverato dopo la sedazione. È stato utilizzato un modello di regressione logistica per identificare la prevalenza ei fattori di rischio del delirium” si legge nell’articolo.

ICU delirium e relativi fattori di rischio

L’età media dei pazienti era di 57,6 anni (DS = 18,3) e i pazienti erano prevalentemente maschi (65,0%). La maggior parte dei pazienti era stata sottoposta a traumi (38,8%); Il 37,6% era stato sottoposto a interventi di chirurgia generale e il 23,6% era stato sottoposto a interventi medici. Il delirium si è verificato nel 55,8% dei 165 pazienti. Il rischio di delirium era indipendentemente associato al coma (odds ratio = 10,6; intervallo di confidenza al 95%, 3,08-39,9) e al punteggio di Acute Physiology and Chronic Health Evaluation II (odds ratio = 4,27; intervallo di confidenza al 95%, 1,58-11,53).

Lo studio ha confermato che il coma e il punteggio di Acute Physiology and Chronic Health Evaluation II erano fattori di rischio non modificabili per il delirium.

Ulteriori studi potrebbero classificare i diversi tipi di coma. Una corretta gestione del delirium potrebbe limitare l’impatto sul recupero di questi pazienti, sulla loro autonomia e sul loro reinserimento nel mondo sociale e professionale.

Inolre, il delirio aumenta la durata della degenza nell’unità di terapia intensiva e nell’ospedale. L’identificazione precoce e la valutazione dei fattori di rischio da parte degli infermieri di terapia intensiva sono considerati i fattori chiave nel trattamento del delirium.

Oltre che da Francesco Gravante, lo studio è stato condotto da Diana Giannarelli, Antonello Pucci, Anna Maria Gagliardi, Lucia Mitello, Attilio Montagna e Roberto Latina.

Cristiana Toscano

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