I dati Ocse 2019 confermano: Italia agli ultimi posti per numero di infermieri ogni mille abitanti

Il Belpaese arranca anche in fatto di posti letto. Sopra la media, invece, medici e grandi attrezzature diagnostiche.

La banca dati Ocse 2019 conferma il dato del rapporto Health at a Glance Europe 2018 (vedi sintesi allegata): in Italia ci sono molti meno infermieri (5,5 ogni mille abitanti) e più medici (4 ogni mille abitantiri) spetto alla media Ocse (8,9 per gli infermieri e 3,5 per i medici).

Per quanto riguarda il numero di infermieri ogni mille abitanti, l’Italia è davanti a soli sette Paesi: Israele (5,1) e Polonia (5,1), Lettonia (4,8), Grecia (3,3), Cile (3), Messico (2,9), Turchia (fanalino di coda con 2,1). Tra i maggiori partner Ue, anche il Regno Unito risulta sotto la media Ocse (7,8), mentre Francia e Germania sono parecchio al di sopra (10,8 e 12,9).

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Il dato riguardante il Belpaese preoccupa, soprattutto in considerazione del costante invecchiamento della popolazione (quasi il 20% degli italiani supera i 65 anni e nel 2050 circa l’8% avrà più di 85 anni) e della conseguente crescita di domanda sanitaria. Una preoccupazione espressa in passato dalla stessa Ocse, secondo cui “il Sistema sanitario italiano, al momento, potrebbe non essere in grado di far fronte ai cambiamenti, in particolare per quanto riguarda il rinnovo e l’assunzione del personale infermieristico”.

Eppure, il Rapporto Ocse 2018 ribadisce che “gli infermieri svolgono un ruolo fondamentale nel fornire assistenza sanitaria non solo negli ospedali e negli istituti di assistenza a lungo termine, ma sempre più anche nelle cure primarie e nelle strutture di assistenza domiciliare”.

Per quanto riguarda il numero di medici ogni mille abitanti, invece, l’Italia è al decimo posto in classifica, alla pari con la Danimarca (4), e superata da Svezia (4,1), Germania e Svizzera (4,3), Lituania (4,6), Norvegia (4,8), Portogallo (5) Austria (5,2), Grecia (6,1). Fatta eccezione per la Germania, gli altri maggiori partner Ue, ossia Francia (3,2) e Regno Unito (2,9) sono al di sotto della media Ocse. Anche in questo caso il fanalino di coda è la Turchia (1,9). In fondo alla graduatoria figurano inoltre Paesi importanti come Giappone (2,4) e Stati Uniti (2,6), che al contrario sono messi bene in fatto di infermieri ogni mille abitanti (rispettivamente 11,3 e 11,7).

Per quanto riguarda i posti letto ogni mille abitanti, l’Italia (3,2) è ancora al di sotto della media Ocse (4,7). Il primato appartiene al Giappone (13,1), seguito daCorea e Germania (8). In fondo alla classifica ci sono Messico (1,4), Cile (2,1) e Svezia (2,3), Canada e Regno Unito (entrambi 2,5). Uno dei maggiori partner Ue, la Francia, supera invece una volta la media Ocse, con 6 posti letto ogni mille abitanti.

L’Italia risulta sotto la media Ocse (0,7) anche in fatto di posti letto psichiatrici. Addirittura è penultima assieme alla Turchia, con 0,1 ogni mille abitanti. Peggio solo il Messico con zero, mentre al primo posto c’è ancora il Giappone (2,6), seguito da Belgio (1,4), Corea, Germania e Lettonia (tutte con 1,3). Gli altri due maggiori partner Ue, Francia e Regno Unito, ne hanno rispettivamente 0,8 e 0,4.

La banca dati analizza poi la diponibilità delle grandi attrezzature diagnostiche. A tal proposito, la media Ocse delle risonanze magnetiche per milione di abitanti è pari a 16,73. L’Italia ne ha 28,01 ed è quinta dietro Giappone (55,21), Stati Uniti (37,56), Germania (34,71), Corea (29.08). Agli ultimi posti, dopo Messico (2,64), Ungheria (4,7) e Israele (5,16), c’è uno dei maggiori partner Ue, il Regno Unito (7,23), ma anche la Francia è al di sotto della media (14,21).

Altra tecnologia censita è la tomografia computerizzata: la media Ocse degli scanner per milione di abitanti è di 26,79. L’Italia risulta al di sopra con 34,71, ed è decima nella classifica, guidata ancora una volta dal Giappone (111,49). Subito davanti a noi la Germania (35,13). Il Regno Unito (9,46) è terzultimo, davanti solo a Messico (5,83) e Ungheria (9,19), mentre la Francia è sotto la media con 17,36 scanner.

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ALLEGATO: Rapporto “Health at a Glance Europe 2018” (Sintesi)

 

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