Griglia Lea 2018: Veneto in testa, Campania e Calabria in coda (ma in risalita)

Il Sole 24 Ore ha anticipato i dati relativi ai livelli essenziali di assistenza delle Regioni, che saranno a breve pubblicati dal ministero della Salute.

Con 222 punti su 225 il Veneto è al primo posto nella classifica delle Regioni che assicurano le migliori cure ai cittadini. Campania e Calabria, pur se a fondo della classifica, migliorano nettamente i punteggi. Questi, come anticipato dal Sole 24 Ore, i dati della nuova griglia Lea (livelli essenziali di assistenza), elaborata sulla base di 33 indicatori (dai ricoveri agli screening) e riferita all’anno 2018, che sarà pubblicata dal ministero della Salute.Nella classifica, il Veneto è seguito da Emilia-Romagna (221 punti), Toscana (220), Piemonte (218), Lombardia (211) e Liguria (211). Si trovano quindi Umbria (2010), Abruzzo (209), Marche (206) e Basilicata (191). Migliora i punteggi chi chiude la classifica: il Lazio passa da 180 punti del 2017 a 190 punti del 2018, la Puglia (da 179 a 186), il Molise (da 167 a 180) e la Sicilia (da 160 a 171). In coda la Campania, che balza da 153 punti del 2017 a 170 del 2018, e la Calabria, che passa da 136 ai 162.Spetta al Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Comitato Lea), il compito di verificare l’erogazione degli stessi in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse. La classifica, che esamina solo le Regioni a statuto ordinario e la Sicilia, prende in considerazione come si è detto 33 indicatori, che vanno dall’adesione agli screening oncologici ai parti cesarei, dal tasso di vaccinazione ai ricoveri inappropriati.Luigi Icardi, assessore alla Salute della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ha sottolineato di non apprezzare particolarmente “le graduatorie, perché pochi indicatori non possono essere rappresentativi di una realtà articolata e complessa come quella di un sistema sanitario regionale”. Quello che è certo, secondo lui, è che “la strada da percorrere è lunga per migliorare i servizi adeguati in tutta Italia”. Quanto poi al primo posto in classifica: “Si gioca su differenze di due o tre punti. Il vero tema, invece, è portare il Paese a un livello adeguato di assistenza. Da parte nostra c’è l’impegno a fare sempre meglio”.Molto soddisfatto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia“Le scelte organizzative fatte e i continui investimenti in tecnologia hanno premiato. È una soddisfazione di squadra, una squadra che ringrazio tutta in una volta per lo straordinario lavoro quotidiano di grandi medici e dei loro team, di bravi infermieri, di tutti coloro che ogni giorno danno il loro contributo in corsia o dietro una scrivania. L’obiettivo comune è il bene dei cittadini, e oggi ci viene detto che lo abbiamo centrato in pieno. Rispettare 33 parametri di qualità con 222 punti su 225 totali significa erogare pressoché al 100% i livelli essenziali di assistenza e rispettare la Costituzione, che li prevede come obbligo della sanità concepita in modo universalistico. È la promozione più grande, ma proprio per questo ci impone di lavorare per essere ancora più performanti, con altri progressi e investimenti in grandi tecnologie e sul personale sanitario”.E ancora: “La sanità veneta, grazie a tutti i suoi protagonisti è evidentemente riuscita a passare dall’era analogica a quella digitale, in un settore in continua evoluzione. Basti pensare all’incremento esponenziale della richiesta di prestazioni diagnostiche. Neanche tanto tempo fa, in un ospedale, una Tac o una risonanza magnetica erano più che sufficienti, mentre oggi abbiamo ospedali che hanno, o ci chiedono, la seconda e la terza. La nostra risposta è sì, senza se e senza ma, e oggi l’Italia della salute ci dice che è la risposta giusta”
.Soddisfatto anche il presidente della Campania, Vincenzo De Luca. “Sui Lea, così come sul risanamento finanziario della Sanità abbiamo raggiunto risultati straordinari, soprattutto considerando da dove siamo partiti. Siamo usciti dal commissariamento dopo dieci anni. Abbiamo presentato cinque anni di bilancio sanitario attivo. Nel 2015 eravamo ultimi nella griglia Lea (104 punti). Nel 2018 siamo oltre i 170 punti, e i dati preliminari per il 2019 ci danno oltre 180: un lavoro enorme”.De Luca ha anche ricordato: “Nel corso di questi anni sono stati dimezzati i tempi delle liste d’attesa, ridotti i parti cesarei per le primipare, i tempi delle operazioni per le fratture al femore, raggiunti gli obiettivi per le vaccinazioni. Inoltre abbiamo creato le reti tempo-dipendenti, realizzato i centri antidiabete e i centri per la procreazione medicalmente assistita, riqualificato decine di ospedali e di reparti, sbloccato i fondi per costruirne nuovi. Risultati straordinari, che consideriamo una svolta epocale, ma anche un punto di partenza per una seconda fase che, con l’impegno di dirigenti, medici e di tutto il personale sanitario, ci porterà a scalare ancora le posizioni, offrendo nel contempo una sanità più umanizzata e più vicina ai cittadini”.E ancora: ”Per arrivare a superare il commissariamento abbiamo già prodotto risultati straordinari, non solo dal punto di vista del risanamento dei bilancio sanitario, ma anche dal punto di vista dei Lea. Abbiamo ottenuto gli obiettivi prefissati in materia di parti cesari per le primipare, per le operazioni di fratture al femore: 4-5 anni fa si veniva operatori per una frattura al femore in 15-20 giorni; oggi al Cto e al Ruggi di Salerno si opera in 48 ore, in alcuni casi in 24 ore. Abbiamo poi raggiunto i livelli previsti dalla legge per le vaccinazioni, i tempi di pagamento in sanità, che hanno superato la Lombardia”.De Luca guarda anche al futuro: ”Ora si apre una nuova stagione. Abbiamo la possibilità di assumere 7.600 persone nella sanità campana tra medici, infermieri e personale specialistico. Abbiamo poi ottenuto un miliardo e 80 milioni di euro per l’edilizia ospedaliera. Anche la Asl Napoli 3 è interessata da lavori di riqualificazione: al Maresca 6 milioni di euro; a Nola verrà aperto un reparto per 16 posti letto; l’ospedale unico della costiera sorrentina, per il quale abbiamo 60 milioni di euro; il completando dei lavori a Castellammare di Stabia, uno snodo importantissimo. In questi anni sono maturati su tutto il territorio campano eccellenze straordinarie. Si è infine invertito un trend, con il ritorno di primari che se ne erano andati dalla Campania e che hanno preferito venire a Napoli, anziché andare a Milano, al San Raffaele. Mi riferisco in particolare al dottor Ascierto, che è un’autorità mondiale nella cura del melanoma”.Redazione Nurse Times  
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