Secondo Giorgio Palù, professore emerito di Virologia all’Università di Padova e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, per raggiungere l’immunità basta il “65% dei vaccinati”.
“L’Italia produce da tempo vaccini in conto terzi e ha una grande potenzialità di impianti. L’industria potrebbe fare la sua parte per fronteggiare l’emergenza, intervenendo in varie fasi della produzione dei vaccini autorizzati, come i processi di diluizione, filtrazione, concentrazione, liofilizzazione e infialamento” ha detto lo studioso (riporta adnkronos.com).
“L’Aifa svolge questo tipo di indagini sia in proprio – aggiunge Palù – sia per conto di Ema e Fda. Sullo Sputnik russo i dati pubblicati su Lancet sono ottimi. La protezione verso la malattia è del 91%, ma sarà l’Ema a verificarlo e ad esaminare i siti produttivi. Secondo Giorgio Palù, per l’approvazione del vaccino Johnson&Johnson “ci vorrà circa un mese. Si conserva a 4 gradi e funziona con una sola dose, mentre tutti i vaccini finora autorizzati necessitano di due”.
“Sputnik – aveva detto l’infettivologo Massimo Galli, primario al Sacco di Milano – ha dati oltre le aspettative. È evidente che i suoi risultati sono superiori a quelli ottenuti da AstraZeneca”. Va oltre l’immunologa Antonella Viola: “Rinuncerei del tutto al vaccino AstraZeneca e, insieme a quelli Pfizer e Moderna, punterei sul vaccino russo Sputnik e su quello americano Johnson&Johnson”.
Ennesimo episodio di violenza e insicurezza all’interno delle strutture sanitarie italiane. Ieri pomeriggio, un paziente…
Il segretario nazionale del sindacato Nursind, Andrea Bottega, è intervenuto con fermezza nel dibattito sull’introduzione…
“Il futuro della salute mentale: tra rischi e opportunità”. Se ne è parlato a Roma,…
L'Asst del Garda ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato alla copertura…
L'Azienda Ulss 7 Pedemontana ha indetto un avviso pubblico, per soli titoli, finalizzato all’assunzione di…
Le terapie biologiche che bloccano l’interleuchina 5 (IL-5) stanno rivoluzionando il trattamento dell’asma grave e…
Leave a Comment