Infermieri

Focolaio Covid al Sant’Eugenio di Roma: infermieri contagiati

Sanità, Nursing Up, De Palma: «Focolaio Covid al Sant’Eugenio di Roma, la Direzione Sanitaria ci dica immediatamente quanti sono gli infermieri contagiati nei tre reparti che sono rimasti chiusi per 48 ore».

Il Presidente del Sindacato Nazionale Infermieri: «Vogliamo essere informati dettagliatamente. E’ doverosa l’apertura di una indagine interna, perchè ci risulta che in molti ospedali del Lazio sono davvero sporadici gli screening agli operatori sanitari già vaccinati, per approfondire riguardo alle possibili nuove infezioni e il loro livello anticorpale. Bisogna forse attendere l’esplosione di un nuovo focolaio per effettuare i tamponi a tutto il personale e magari essere costretti a chiudere uno o più reparti?».

«In queste ore ci siamo già attivati con i nostri referenti regionali e nelle prossime ore partirà la nostra richiesta ufficiale per comprendere i numeri dei contagi dei colleghi che lavorano nei reparti. Soprattutto vogliamo sapere quanti infermieri già vaccinati si sono ammalati di nuovo»

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ROMA 6 SETT 2021 – «Non ce lo aspettavamo, o almeno speravamo che non fosse possibile. Con il 70% degli italiani già sottoposti a vaccino, pensavamo che ciò non potesse avvenire. Invece al peggio non c’è mai fine e sembra di essere tornati al 2020, quando negli ospedali il virus la faceva da padrone e ogni giorno si infettavano decine di colleghi. Ci preoccupa, quindi, non poco, la notizia della chiusura di tre reparti, negli ultimi giorni, all’Ospedale Sant’Eugenio di Roma. Nefrologia, Medicina e Geriatria sono rimasti ufficialmente inaccessibili per almeno due giorni.

Trascorrono inesorabili le ore, i nostri referenti locali ci informano di file interminabili di colleghi al Drive In per il tampone. Seduta stante, vogliamo che ci dicano quanti infermieri si sono già contagiati. E soprattutto, per la tutela dei professionisti della salute, abbiamo già inviato una nostra richiesta ufficiale che arriverà nelle prossime ore sul tavolo della Direzione Sanitaria del Sant’Eugenio.

Nessuno osi nascondere la verità con comunicati laconici o con percentuali che girano intorno ai fatti, senza centrare la gravità di quanto sta accadendo».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Sto ricevendo telefonate da colleghi preoccupati di altri ospedali romani. Nel contempo anche i giornalisti mi chiamano per conoscere esattamente i numeri dei contagiati tra gli infermieri. Anche perchè è naturale che noi dovremmo essere i primi a essere informati sui fatti, così come è legittimo pensare che si siano infettati coloro che sono già stati vaccinati.

Come Sindacato noi dobbiamo delle risposte, ai nostri iscritti, all’opinione pubblica. E di fronte a episodi del genere, ci devono delle risposte anche gli esponenti di Governo e Regioni. Come è possibile un focolaio in questo momento? Si tratta della variante Delta? E allora perchè tardano ancora le decisioni ufficiali e definitive  sulla terza dose per gli operatori sanitari?

Sentiamo solo parlare di ipotesi, di obbligo vaccinale per tutti, ma intanto gli infermieri, a 16 mesi dall’inizio della Pandemia, continuano a mettere a repentaglio la loro vita nelle corsie».

ULTIM’ORA – «Con un comunicato stampa molto frettoloso, la direzione Sanitaria del Sant’Eugenio ci informa questa mattina della riapertura dei tre reparti. Ma come? Cosa succede? Chiudete tutto per 48 ore, effettuate i tamponi a tutti i dipendenti dell’ospedale in fretta e furia, poi come se nulla fosse, con un tocco di bacchetta magica, riaprite i reparti, sostenendo che è tutto sotto controllo. I cittadini vogliono la verità, noi vogliamo essere informati. Chiediamo di sapere cosa è accaduto, quanti infermieri si sono contagiati, e soprattutto con quale periodicità il personale viene sottoposto a regolari controlli, con relativa tipologia».

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