Fnomceo sui brevetti dei vaccini anti-Covid: “Svolta Biden va nella direzione auspicata. Diffondiamo la pandemia della solidarietà”

Il presidente Anelli esulta per la presa di posizione del leader statunitense.

“La svolta sui vaccini del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, va nella direzione auspicata. Liberare i brevetti dei vaccini anti-Covid, per la durata dell’emergenza, permetterà di garantirne uno sfruttamento diffuso e universale, anche da parte dei Paesi più poveri. E di battere così sul tempo il virus, che, diffondendosi nella popolazione, tende a mutare, col rischio di sviluppare resistenze. Ora è il tempo di diffondere, a livello globale, una nuova pandemia: quella della solidarietà. Tutti insieme siamo entrati in questa crisi, solo insieme potremo uscirne”.

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Così Filippo Anelli (foto), presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, interviene sulle affermazioni rese ieri da Biden: l’amministrazione Usa si è detta favorevole a rimuovere le protezioni dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19 ed è impegnata “attivamente” in questo senso nei negoziati in corso al World Trade Organization. E proprio la via della “licenza obbligatoria” era quella proposta da Anelli per liberare i brevetti, azione che la Fnomceo auspica sin dall’inizio della campagna vaccinale.

“L’articolo 31 del Trade – Related Aspects of Intellectual Property Rights (TRIPs) – spiega – prevede il diritto, per gli Stati membri del World Trade Organization (WTO), di disporre, per legge, in condizioni di emergenza, l’uso del brevetto senza autorizzazione del titolare, pagando una congrua royalty. Questo permetterebbe di produrre un maggior numero di vaccini e anche di esportarli in Paesi che non hanno le strutture per fabbricarli in proprio. Le condizioni di emergenza ci sono, e l’obbligatorietà della licenza sarebbe circoscritta alla durata della pandemia. Come detto dalla stessa amministrazione Usa, il contesto straordinario della pandemia invoca misure straordinarie”

.

“Le notizie che ci giungono dall’India mostrano che il virus non ha frontiere – afferma ancora Anelli –. Sta devastando il subcontinente indiano, così come il Brasile. C’è bisogno di una cooperazione tra le nazioni per affrontare la crisi con un approccio globale. Avevamo chiesto più volte ai governi di farsi promotori di iniziative in tal senso nei confronti delle Nazioni Unite. Oggi l’apertura di Biden dimostra la consapevolezza di essere tutti, se non nella stessa barca – perché molte sono a livello mondiale le disuguaglianze di salute e di mezzi economici – nella stessa tempesta. Una tempesta che va affrontata insieme, a livello mondiale”.

“Ora siamo certi che anche l’Europa farà la sua parte e darà la sua risposta – conclude Anelli -. I brevetti sui vaccini, che, tutelando il giusto diritto alla proprietà intellettuale, costituiscono un volano per ricerca e innovazione, determinano tuttavia dei limiti nell’accesso alle cure. In questo caso, l’emergenza è tale per cui l’accesso alla vaccinazione del maggior numero possibile di persone non risponde solo ai principi etici di universalità, equità e uguaglianza ma anche a una precisa strategia di prevenzione. Dobbiamo, infatti, essere più veloci del virus, e vaccinare gran parte della popolazione mondiale prima che l’agente patogeno, mutando, diventi resistente”.

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