La febbre tifoide, anche detta tifo, è un’infezione causata dalla Salmonella typhi, un batterio che può diffondersi nell’organismo e colpire molti organi.
La trasmissione avviene tramite l’ingestione di cibi o bevande contaminate dai batteri (via oro-fecale). La contaminazione può avvenire con la manipolazione degli alimenti da parte di persone infette o attraverso l’acqua usata per bere o per lavare gli alimenti contaminata da feci o scarichi fognari.
Segni e disturbi (sintomi) causati dall’infezione includono:
La febbre tifoide deve essere curata prima possibile con gli antibiotici. In assenza di cura, i disturbi peggiorano e aumenta il rischio di sviluppare complicazioni potenzialmente mortali.
La febbre tifoide è rara nei paesi occidentali ma nei paesi in via di sviluppo rappresenta tutt’ora una grave minaccia per la salute, soprattutto nei bambini, per via del limitato accesso all’acqua potabile e delle scarse condizioni igieniche.
Le aree del mondo con i più alti tassi di febbre tifoide sono:
In caso di viaggio in una zona a rischio, si consiglia di vaccinarsi contro la febbre tifoide, di prestare attenzione all’igiene, alle bevande e ai cibi e di portare con sé un elenco dei contatti e dei numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di emergenza.
I disturbi (sintomi) della febbre tifoide, di solito, si sviluppano dopo 1 o 2 settimane di incubazione e includono:
In assenza di cure, nel corso di poche settimane, la malattia progredisce causando complicazioni potenzialmente mortali:
In alcune persone, segni e disturbi possono ripresentarsi fino a due settimane dopo l’abbassamento della febbre.
Se compaiono disturbi riconducibili alla febbre tifoide, soprattutto se si presentano dopo il rientro da un viaggio, bisogna rivolgersi immediatamente al medico.
Se i disturbi si manifestano durante un viaggio all’estero, è opportuno prendere contatto con:
La febbre tifoide è causata dal batterio Salmonella typhi. Si tratta di un batterio dello stesso genere di quelli che causano la salmonellosi, un’altra grave infezione intestinale.
La febbre tifoide è più diffusa nelle aree a maggior degrado ambientale, dove le condizioni igieniche sono scarse. La maggior parte delle persone nei paesi sviluppati contrae la febbre tifoide durante viaggi nelle zone a rischio. Una volta infettate, le persone possono diffonderla ad altri, ad esempio maneggiando cibi o bevande senza lavarsi accuratamente le mani e facendo sì che i batteri possano essere ingeriti da altre persone (via oro-fecale).
La Salmonella typhi viene trasmessa tramite:
Una volta ingeriti, i batteri arrivano nell’intestino dove si moltiplicano e da qui possono passare nel sangue, dando un’infezione diffusa a vari organi (milza, fegato, midollo osseo). I batteri sono eliminati dagli individui infetti attraverso le urine e le feci. La maggior parte delle persone è contagiosa fino alla fine della prima settimana di convalescenza, ma il 10% degli individui non curati disperde i batteri fino a tre mesi dopo la guarigione. Si stima che circa il 2-5% delle persone guarite possa diventare portatore cronico della malattia, in altre parole pur non presentando più i disturbi (sintomi) della febbre tifoide, continuano a disperdere i batteri e, di conseguenza, a infettare gli altri.
La febbre tifoide è una grave minaccia mondiale e colpisce circa 27 milioni di persone ogni anno. La malattia è diffusa soprattutto in India, Sud-Est asiatico, Africa, Sud America.
In tutto il mondo, i bambini sono maggiormente a rischio di contrarre la malattia, anche se generalmente hanno disturbi più lievi rispetto agli adulti.
Nel caso in cui si viva in un paese in cui la febbre tifoide è rara, il rischio maggiore è dovuto a:
Il medico sospetta la febbre tifoide in base ai disturbi (sintomi) presenti, a eventuali viaggi intrapresi e alla storia dello stato di salute nel tempo.
L’accertamento (diagnosi) della malattia avviene con esame microbiologico-colturale, prelevando sangue, feci o urine dal paziente e mettendoli in uno specifico terreno che favorisce la crescita di Salmonella typhi, se presente. La coltura viene successivamente analizzata per l’identificazione dei batteri che si sono sviluppati.
La coltura di midollo osseo è un test più sensibile per l’individuazione della Salmonella typhi ma prelevare il midollo è una procedura invasiva, oltre che dolorosa, e quindi di solito viene utilizzata solo se gli altri test non hanno dato risultati certi.
Sebbene l’esame colturale sia l’indagine da eseguire per prima (esame di prima scelta o di elezione), possono essere utilizzati altri tipi di test per confermare una sospetta infezione da Salmonella typhi; ad esempio, un esame del sangue per rilevare gli anticorpi contro il batterio o l’identificazione nel sangue del DNA di Salmonella typhi.
La terapia antibiotica è l’unica cura efficace per la febbre tifoide. Se l’infezione viene accertata (diagnosticata) precocemente, la malattia sarà lieve e potrà essere curata a casa con un ciclo di antibiotici per bocca (via orale) per 7-14 giorni. I casi più gravi, invece, richiedono il ricovero in ospedale, dove è anche possibile effettuare la somministrazione dell’antibiotico in vena (via endovenosa).
Iniziando la terapia antibiotica rapidamente, i disturbi migliorano entro pochi giorni e le complicazioni gravi sono molto rare; al contrario, in mancanza di cure adeguate, la febbre tifoide può causare complicazioni ed essere mortale.
Salmonella typhi in alcuni casi può essere resistente agli antibiotici, un aspetto che potrebbe portare a un aumento della mortalità causata dalla malattia. La terapia antibiotica, quindi, deve essere accompagnata da un attento controllo del malato: se dopo alcuni giorni di cura la febbre dovesse persistere potrebbe essere necessario cambiare terapia; il medico per scegliere l’antibiotico più efficace per ogni caso ha a disposizione un esame chiamato antibiogramma.
Le persone con febbre tifoide dovrebbero seguire alcuni comportamenti per ridurre la possibilità di trasmettere l’infezione ad altri:
Gli antibiotici comunemente prescritti includono:
Oltre alle cure antibiotiche, bere molti liquidi aiuta a prevenire la disidratazione causata da una febbre prolungata e dalla diarrea. In caso di disidratazione grave, potrebbe essere necessaria una reidratazione per via endovenosa.
In caso di rottura dell’intestino (perforazione o lacerazione intestinale), è necessario intervenire chirurgicamente.
Acqua potabile sicura e servizi igienici adeguati possono aiutare a prevenire la febbre tifoide ma, sfortunatamente, in molti paesi in via di sviluppo, questi obiettivi possono essere difficili da raggiungere. Per questo motivo, si ritiene che il modo migliore per controllare la febbre tifoide siano i vaccini.
La vaccinazione è consigliata a chiunque abbia intenzione di viaggiare in parti del mondo in cui la diffusione di febbre tifoide è alta. A questo proposito, è sempre indispensabile consultare un centro di medicina dei viaggi per ricevere le indicazioni più adatte alla propria situazione.
Sono disponibili due vaccini che possono fornire una protezione, anche se non totale, contro la febbre tifoide: uno viene somministrato per iniezione in un’unica dose almeno una settimana prima del viaggio, l’altro richiede l’assunzione di 3 capsule a giorni alterni. Per entrambi sono necessari richiami vaccinali perché la loro efficacia svanisce nel tempo.
Nessuno dei due vaccini offre una protezione al 100%, quindi è importante prendere delle precauzioni quando si viaggia in aree ad alto rischio:
Per evitare di diffondere l’infezione ad altri:
Le complicazioni più gravi della febbre tifoide sono le emorragie o le perforazioni intestinali che, di solito, si sviluppano nella terza settimana di malattia. In queste condizioni, il contenuto dell’intestino può riversarsi nella cavità addominale causando peritonite con forti dolori, nausea, vomito e infezioni del sangue (sepsi). Questa complicazione è pericolosa per la vita e richiede cure mediche immediate.
Altre possibili complicazioni includono:
Redazione NurseTimes
Fonte
NHS. Thyphoid fever
Mayo Clinic. Thyphoid fever
Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Typhoid Fever and Parathyphoi Fever
EpiCentro (ISS). Febbre tifoide
Iss
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