Una iniquità nella valutazione e la conseguente disillusione può portare lo studente alla demoralizzazione, con ripercussioni che possono andare ben oltre la delusione momentanea, condizionando il futuro dell’intero processo formativo.
Fare formazione significa anche, saper attribuire un giusto peso alle conoscenze apprese, insomma, saper valutare.
Uno dei compiti più ostici per chi si occupa di formazione, è quello di valutare i propri discenti. Per svariate ragioni, può capitare di valutare impropriamente uno studente; non badando al fatto che una valutazione in difetto, può generare una fortissima insoddisfazione che può influire drasticamente sulla condizione psicologica e sul rendimento futuro dello studente stesso.
Ogni essere umano e quindi anche i docenti, risentono della precedente esperienza personale, del contesto culturale, del giudizio altrui, delle proprie credenze e della paura di prendere decisioni che possano causare ripercussioni future.
Parlare quindi di “errori di valutazione” significa parlare di distorsioni di giudizio e di bias cognitivi.
Il bias cognitivo, indica un giudizio (o un pregiudizio) non necessariamente corrispondente all’evidenza; sviluppato sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio.
Tutto questo viene tradotto in una distorsione della valutazione, che può essere ad esempio una decisione da prendere o un voto da attribuire.
Esistono vari tipi di bias cognitivi, verranno citati a seguire quelli che più influenzano la capacità di valutazione dei discenti.
Come abbiamo visto da questa disamina, il processo di valutazione non è scevro da errori o condizionamenti da parte del valutatore.
Una iniquità nella valutazione e la conseguente disillusione può portare lo studente alla demoralizzazione, con ripercussioni che possono andare ben oltre la delusione momentanea, condizionando il futuro dell’intero processo formativo.
La valutazione dovrebbe essere, se ben gestita, un punto di forza; una importante leva su cui poter agire per far comprendere allo studente la giusta direzione per raggiungere il risultato a cui ogni docente deve puntare, la conoscenza.
In conclusione, si può affermare che, oltre all’onestà e alla conoscenza delle materie da insegnare, i docenti, dovrebbero possedere una formazione specifica sulla metodologia di valutazione unita ad una costante riflessione sul processo valutativo; strumenti fondamentali per poter prevenire e limitare le conseguenze che un errore di valutazione può generare.
Alessandro Aguzzi
DreamCom promuove il corso Ecm Fad gratuito "Il cancro per il cuore: lo scompenso cardiaco",…
Roma, 13 luglio 2024 - Un episodio scioccante ha scosso il quartiere di San Lorenzo…
Il Tribunale di Pisa ha accolto il ricorso di una trentina tra infermieri e oss…
La Casa di soggiorno e pensionato della città murata di Montagnana (Padova) ha indetto una…
L'Asp Pianura Est (Bologna) ha indetto un avviso di mobilità per la copertura di 10…
Un’infermiera 59enne di nazionalità polacca è finita nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti…
Leave a Comment