È con l'accusa di corruzione che Mario Schiavon, presidente dell'ente previdenziale a sostegno degli infermieri, ieri ha patteggiato la pena di 2 anni, 11 mesi e 10 giorni di reclusione. Per lui il giudice ha decretato anche l'interruzione perpetua dai pubblici uffici, oltre alla confisca di 125 mila euro.
Uno scandalo che ha travolto la cassa di previdenza degli infermieri ENPAPI. Restauri di appartamenti privati, signorine pagate profumatamente per trascorrere notti “brave”, voli aerei per assistere alla finale di Champions League e consulenze a sei zeri.
Secondo la Procura di Roma sono questi i benefit intascati dall’ex presidente Mario Schiavon per aver gestito illecitamente il denaro dell’Enpapi. Un sistema che avrebbe coinvolto anche il direttore generale Marco Bernardini, l’imprenditore Giovanni Conte, l’avvocato P.G., il commercialista Enrico Di Florio, e altri tre indagati.
È con l’accusa di corruzione che Mario Schiavon, presidente dell’ente previdenziale a sostegno degli infermieri, ieri ha patteggiato la pena di 2 anni, 11 mesi e 10 giorni di reclusione in sede di udienza preliminare. Per lui il giudice ha decretato anche l’interruzione perpetua dai pubblici uffici, oltre alla confisca di 125 mila euro.
Gli altri sono tutti stati rinviati a giudizio con l’accusa di corruzione. La vicenda era venuta alla luce nel giugno scorso, quando la Guardia di Finanza aveva sequestrato oltre 40 milioni di euro tra prodotti finanziari, partecipazioni e ville sparse in tutta Italia.
Secondo il sostituto procuratore Alberto Pioletti, i vertici dell’istituto, disattendendo le indicazioni date sin dal 2014 dagli organi di vigilanza che “raccomandavano l’acquisto – si legge nell’imputazione – di prodotti finanziari liquidi”, preferendo “fondi di investimento gestiti dalla Tendercapital Ltd sino a un valore di 180 milioni di euro”, investimenti che avrebbero arricchito alcuni privati. Un accordo, questo, dal quale il vice presidente della Tendercapital, Giovanni Egidio Conte, “realizzava profitti per oltre 1,8 milioni di euro”.
In cambio avrebbero ricevuto diverse utilità, tra cui anche un biglietto aereo Venezia-Berlino “per assistere alla partita di Champions League in programma a Berlino il giorno 6 giugno 2015”, quella disputata tra Juventus e Barcellona. Tra i vantaggi “sospetti”, ci sarebbe anche l’organizzazione “in almeno 19 occasioni (tra gennaio 2018 e febbraio 2019), di incontri con ragazze con le quali” alcuni indagati, trascorrevano “la serata o la nottata in ristoranti o alberghi in diverse località”.
Le avvenenti signorine sarebbero state lautamente pagate “tra i 500 e gli 800 euro ad evento”. Si conclude così per Schiavon la vicenda giudiziaria, per gli altri indagati invece il processo inizierà il prossimo 12 novembre.
Redazione NurseTimes
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