La vaccinazione è indubbiamente una delle più grandi scoperte mediche mai fatte dall’uomo, la cui importanza è paragonabile, per impatto sulla salute, alla possibilità di fornire acqua potabile alla popolazione.
Le strategie vaccinali hanno un impatto fondamentale nella prevenzione di gravi malattie infettive non solo sull’individuo vaccinato ma sull’intera comunità. Per questo motivo lo sforzo della sanità pubblica è rivolto a raggiungere alti livelli di copertura vaccinale tali da garantire una protezione indiretta anche per coloro che, per diversi motivi, non sono stati vaccinati.
Negli ultimi decenni le vaccinazioni hanno avuto uno sviluppo sempre più orientato a gruppi di popolazione nell’ambito di un concetto più ampio di tailoring immunization program, un approccio sviluppato dall’Oms per progettare soluzioni mirate a supportare, motivare e consentire alle persone di essere vaccinate, indipendentemente dal loro reddito, istruzione, età, geografia, etnia, religione o convinzioni filosofiche.
Il soggetto “a rischio” trae beneficio dalle vaccinazioni che siano specifiche per la sua condizione. Ad esempio, i pazienti con malattie croniche hanno necessità di proteggersi contro malattie invasive come polmoniti e meningiti, gli operatori sanitari devono proteggere se stessi e i propri pazienti da malattie diffusive come morbillo e influenza, le donne in stato di gravidanza devono essere protette contro tetano e pertosse, gli msm hanno necessità di proteggersi da malattie quali epatite e papilloma virus e così via.
Tutti gli operatori sanitari devono essere formati in modo da avere la conoscenza e la consapevolezza che nel processo di cura le vaccinazioni hanno un ruolo strategico nella qualità di vita dei loro pazienti e proporle il più precocemente possibile. I vaccini, proprio per l’elevata efficacia, hanno ridotto fortemente e in alcuni casi eliminato diverse malattie infettive che in passato erano importanti cause di mortalità nella popolazione, e oggi sono in qualche modo vittime del loro successo in quanto l’attenzione non è più rivolta alle malattie, che grazie alle vaccinazioni sono scomparse, ma al vaccino in termini di sicurezza e a volte di convinzioni pseudoscientifiche.
L’unico strumento veramente efficace per vincere l’esitanza vaccinale e la disinformazione è una formazione adeguata e scientificamente corretta anche dei cittadini che, come dicono diverse ricerche in tal senso, riconoscono ancora nello specialista una figura di fiducia e riferimento.
Per questo una formazione che sfrutti le nuove tecnologie informatiche, rivolto ai professionisti del mondo sanitario e ai cittadini, con un approccio e un grado di approfondimento adeguato al target, è un valido metodo per diffondere la cultura della prevenzione e aumentare l’adesione all’offerta vaccinale.
Gratuito per medici e infermieri eroga 9 crediti Ecm.
Per le iscrizioni clicca su fad-ideagroupinternational.eu
Redazione NurseTimes
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Scarica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org/index.php
AstraZeneca ha annunciato oggi, 8 maggio, l'avvio di una procedura di ritiro globale del suo…
"I problemi di salute mentale sono la prossima epidemia”. Parola di Hans Kluge, direttore regionale per…
L’Asl VCO (Verbano Cusio Ossola) ha indetto un concorso, per titoli ed esami, finalizzato alla copertura…
Come fermare la fuga dei medici italiani oltreconfine? Premiare il merito è la parola d'ordine…
L'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (ASU FC) ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed…
"Non è tutto oro quello che luccica". Parola di Alessandra Gambarini, uno dei tanti frontalieri…
Leave a Comment