Lavoro

Dovere è volere! Il gioco delle responsabilità

Dovere è volere! Il gioco delle responsabilità.

Dovere è volere! Il gioco delle responsabilità.

Questa settimana tratteremo all’interno della rubrica PsicoPoint un argomento importante per tutti gli Infermieri: i nostri doveri e i nostri obblighi.

Ognuno di noi è quotidianamente è quotidianamente limitato e costretto da divieti ed imposizioni; alcuni sono naturalmente decretati (dettati dalle leggi naturali), ma ce ne sono poi altri che ci danno parecchio fastidio.

Se infatti nessuno si lamenta di non poter respirare sott’acqua senza bombole o di non poter volare senza bisogno di un ausilio, tutti almeno una volta nella vita ci siamo arrabbiati per una lista di cose da fare troppo lunga, un responsabile dalle richieste soffocanti o per l’impossibilità concederci quel week end di relax! Insomma, ci sono doveri ed obblighi che ci danno parecchia noia!

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Ma come fare ad alleggerire almeno in parte il carico di limiti e di divieti? Facciamo insieme un gioco!

È molto semplice. Cosa occorre: Un foglio di carta ed una matita.
Dividiamo il foglietto a metà. Nella parte sinistra del foglio scriviamo 3 cose che dobbiamo fare, ma che non ci piacciono e di seguito scriviamo altre 3 cose che non possiamo fare, il cui limite ci da parecchio secca molto.

Ad esempio:

  •  Devo accettare gli insulti del datore di lavoro;
  • Devo occuparmi di mansioni che non mi spettano;
  • Devo lavorare più del tempo prestabilito;
  • Non posso avere un attimo di pausa;
  • Non posso concedermi un week end al mare;
  • Non posso dedicare più tempo ai miei hobby.

Ora, nella metà di destra, scriviamo invece 3 cose che dobbiamo fare, ma il cui disbrigo non ci pesa e 3 cose che non possiamo fare, ma il cui freno non ci disturba particolarmente.

Ad esempio:

  • Devo fare l’orto;
  • Devo andare al cinema a vedere il nuovo film;
  • Devo comprarmi quel paio di jeans;
  • Non posso dimenticarmi quella data importante;
  • Non posso trascurare mio figlio;
  • Non posso lasciare in difficoltà i miei compagni di lavoro.
Concluso questo esercizio, soffermiamoci sui doveri che ci danno fastidio: riflettiamo su chi o che cosa ci costringa a mantenere questi obblighi.

Poi domandiamoci:
➢ C’è qualcuno al mondo che – di fronte a una situazione simile alla nostra – ha agito in modo differente?
➢ C’è qualcuno che pur ricoprendo il nostro stesso ruolo (a lavoro come in famiglia) si è concesso o si è permesso di non rispettare queste imposizioni?
Rispondendo a queste domande scopriremo che c’è chi ha fatto scelte differenti dalla nostra pur trovandosi nella medesima situazione.

C’è ad esempio qualcuno che ha scelto di prendersi con forza quel week di vacanza, chi ha deciso di non sacrificare tutto il suo tempo per gli altri e chi ha deciso di non sopportare più gli insulti del proprio datore di lavoro!

Questo dimostra come molte volte ci sia una strada diversa da quella che abbiamo intrapreso.

Allora, dobbiamo interrogarci su chi o che cosa ci obblighi a non fare diversamente. Ci accorgeremo di come spesso siamo proprio noi ad auto-limitarci.

Molte volte i nostri schemi mentali sono la fonte dei nostri limiti e la principale causa di stallo è il nostro modo di essere!

E se non ne fossimo convinti, chiediamoci come mai ci sentiamo tanto responsabili per i devo” e sui “non posso” che ci fanno stare bene e invece incolpiamo gli altri per tutti quei “devo” e “non posso” che stonano con il nostro buon umore. È un po’ strano, no?

Cerchiamo di avere chiaro questo modello mentale ed alleniamoci a rimanere sul pezzo. Ricordiamo che molti problemi partono da una scelta, ma una scelta è alla base di altrettante soluzioni e cambiamenti positivi: e quella è la scelta giusta!

Ringraziamo il dottor Giuseppe Marino per il tempo dedicato all’analisi della professione infermieristica. Invitiamo tutti i nostri lettori a non perdere il prossimo appuntamento con PsicoPoint, tra sette giorni.

Simone Gussoni

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Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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