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Diventa papà di una bimba di colore…distrutta la sala parto

È avvenuto in provincia di Caserta. L’amara sorpresa, direttamente in sala parto: una donna di 34 anni ha partorito una tenera bimba dalla pelle d’ebano. Ma sia lei che suo marito sono perfettamente bianchi. Così lui, coadiuvato dai parenti, in preda alla rabbia distrugge la sala parto nel tentativo di entrare per picchiare la donna.  

Negli ospedali, ormai da diverso tempo e soprattutto ultimamente, a causa di una sanità che non riesce a soddisfare in pieno le aspettative dei cittadini e la tanta confusione sui ruoli professionali generata e alimentata dai media, gli addetti ai lavori sono abituati a vedere e a subire un po’ di tutto: infermieri e medici aggrediti (VEDI), persone che decidono di abbattere porte e vetrate dei triage (VEDI), pronto soccorso ridotti a veri e propri reparti di lungodegenza (VEDI) dove terminano anche le barelle per “appoggiare” i malati (VEDI).

Ma quest’ultima news, riportata su CorriereCaserta.it e ripresa da IlGiornale.it, nonostante rappresenti un “classico” descritto in diversi film demenziali e da una famosissima canzone napoletana del dopoguerra (“E’ nato nu’ criatur’ è nato niro!”), sinceramente proprio in pochi se l’aspettavano. Cosa è successo? Beh… raccontiamolo partendo da lontano.

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C’è una coppia, a Casagiove (Caserta), che è sposata da ben undici anni ma che non ha mai avuto un figlio per diversi motivi, tra cui il fatto che lui è sempre assente per lavoro (è un autotrasportatore). Ma l’età avanza…lei ha 34 anni, lui 40 e così, prima che l’orologio biologico sentenzi senza appello con un solenne fatidico rintocco l’impossibilità di un concepimento, i due valutano a fondo la questione e… finalmente decidono di procreare.

Così si impegnano a dovere come è giusto e fisiologico che sia, si godono un dolce periodo di riavvicinamento coniugale e, con l’aiuto del ginecologo e di un’opportuna terapia, i loro sforzi ed il loro desiderio di diventare genitori vengono premiati con la tanto sognata dolce attesa. La loro felicità è incontenibile e così, mentre la gestazione procede senza intoppi, romanticamente fantasticando si godono i nove mesi che li preparano alla gioia estrema per eccellenza: la nascita di un figlio.

Arriva finalmente il grande giorno: il ricovero ospedaliero in una struttura altamente rinomata e specializzata, l’ondata dei parenti in ansiosa, ansiogena e speranzosa trepidazione; tutti in sala d’attesa pronti a ricevere la lieta novella. La suspense è tremendamente amplificata anche dal fatto che la coppia, nonostante durante la gravidanza siano stati eseguiti tutti gli esami specialistici di routine, ha deciso di non voler conoscere il sesso del nascituro. Tutti lo sapranno solo al momento del parto. Una bella sorpresa.

Emozioni e sensazioni contrastanti regnano sovrane in sala d’attesa: tensione, nervosismo, paura, gioia, speranza, preghiere e impazienza. Che alla fine vengono premiate da un urlo incredibile della madre… da un successivo e brevissimo istante di assordante quiete… e infine da ciò che tutti aspettavano scalpitando: il primo vagito del neonato.

La felicità è palpabile. Tutti si abbracciano, sorridono quasi istericamente, vogliono sapere, cercano di sbirciare ogni volta che la porta si apre per far passare qualcuno in camice, chiedono a destra e a sinistra quando potranno sapere qualcosa di preciso sulle condizioni di mamma e bimbo.

Esce finalmente il medico a dare notizie e tutti gli corrono incontro, disponendosi in cerchio ed in religioso silenzio. Lui li tranquillizza subito asserendo che… è nata una bambina in perfetta salute!

E così un sospiro di sollievo generale si libera nell’aria. Tutti si scambiano sguardi stanchi e felici, pregni di sollievo, gli sguardi di chi ha vissuto per ore l’attesa snervante di una frase semplice quanto tremendamente importante come: “è nata una bambina in perfetta salute”.

Ma ciò che il dottore ha da dire non è terminato. Egli infatti continua e aggiunge un particolare… un particolare che, afferma, non deve assolutamente dare adito ad eventuali pregiudizi: la bambina è nata di colore… ma non si tratta di pelle mista. La bimba è totalmente, fisionomicamente ed irrimediabilmente nera. Nonostante entrambi i genitori siano decisamente… bianchi.

A quella notizia i visi diventano tutti stupiti, paralizzati, seri. Molto seri. Troppo. Seri come una favola finita male. Seri come una trombosi coronarica. E dopo qualche istante, giusto il tempo di realizzare a pieno la comunicazione ricevuta, scoppia il putiferio…

Urla, imprecazioni, invettive, vandalismo e botte. Il marito, furioso e a questo punto sicuro che qualcuno sia purtroppo arrivato prima di lui (in tutti i sensi…) guida un’autentica spedizione punitiva con l’obiettivo di entrare a forza in sala parto per “punire” la donna… un casino.

Sfasciano un po’ di tutto tra cui una vetrata, fino all’intervento della vigilanza e delle forze dell’ordine, che dopo qualche trattativa e molta opera di contenimento riescono a riportare una relativa calma. Il gran trambusto è udito in tutta la struttura e attira l’attenzione dei ricoverati e di gran parte del personale, rimasto attonito di fronte ad una situazione decisamente poco comune.

Alla fine, il povero marito, umiliato, circondato, distrutto e vittima a quel punto di un rassegnato sconforto, esaurisce il suo ardore e la sua furia; non senza preannunciare però azioni legali contro il coniuge e, seduta stante, chiedendole anche il divorzio.

Beh, che dire… che giornata!

Questa proprio ci mancava, nelle nostre corsie.

Speriamo solo che la bimba, che non ha nessuna colpa di questa inaspettata e spietata “sorpresa”, cresca sana, forte, circondata di amore e abbia una vita serena. Accanto alla mamma e… magari al suo papà. Quello vero…?

Alessio Biondino

Fonti:

Corriere Caserta, IlGiornale.it, Today.itRepubblica.it, IlMattino.it, Lacittadisalerno.gelocal.it.

Foto: Pixabay, Curiositaeperche.it

Redazione Nurse Times

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