“Dedalo. Volare sugli anni”: vercellesi ancora troppo in sovrappeso e poco sportivi

Al via la terza stagione del progetto che promuove gli stili di vita sani nella città piemontese. Presentati i primi risultati della ricerca svolta nel 2018.

Il programma Dedalo. Volare sugli anni, promosso dall’Azienda sanitaria di Vercelli, dal Comune di Vercelli e dall’Università del Piemonte Orientale, è finalizzato a sostenere stili di vita corretti nella popolazione vercellese e riparte nel 2019 con un carico di novità. Buona alimentazione, attività fisica, stimoli per la mente, ma anche legame con il territorio. Sono alcuni dei percorsi scelti per far breccia nei cittadini e far sì che ciascuno possa scegliere, ma anche e soprattutto scoprire, quello più incline alle proprie abitudini.

La seconda stagione (settembre-dicembre 2018) ha portato con sé sei conferenze tematiche, due corsi di cucina, otto proposte diversificate per praticare attività fisica, tre corsi pratici e nove attività culturali. Più di 1.250 presenze per le iniziative intraprese, con una partecipazione raddoppiata nell’ultima stagione rispetto al primo periodo di febbraio-giugno 2018.  Alla rete delle organizzazioni aderenti a Dedalo si sono aggiunte altre tre unità (Coop, Velo Club, Dynamic Sport), portando così a 21 il numero di partner del territorio, tra i quali i musei cittadini, diverse associazioni per lo sport e la salute ed enti pubblici.

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Non solo attività ed eventi, però. La forza e l’autorevolezza di Dedalo, infatti, risiedono nella volontà di essere al tempo stesso uno strumento di promozione della salute e di indagine e studio. I dati preliminari dell’indagine, ricavati da un campione di 155 interviste telefoniche, ci offrono l’identikit di chi ha finora aderito alle iniziative: i partecipanti sono per la maggior parte donne (80% circa), prevalentemente persone di età compresa tra 50 e 70 anni, con un livello di istruzione superiore e senza difficoltà economiche.

Rispetto agli stili di vita, dall’indagine emerge come il 37% circa dei partecipanti sia in condizione di soprappeso e il 25% circa non pratichi un sufficiente livello di attività fisica. I partecipanti a Dedalo stanno comunque meglio rispetto a un campione casuale della popolazione di Vercelli (214 intervistati) di pari età: hanno maggiore sensibilità nei confronti della corretta alimentazione (circa l’86% consuma poche o nessuna bevanda zuccherata contro il 64% dei vercellesi, ed è attento al consumo di sale, ma solo il 20% consuma cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, anche se più della media dei vercellesi) e fumano poco (solo il 5% rispetto a una media del 26% nella popolazione vercellese).

I partecipanti a Dedalo sono poi persone che aderiscono frequentemente ad attività socializzanti o culturali e che esprimono nella stragrande maggioranza dei casi (93% circa, contro il 79% dei vercellesi) soddisfazione per la propria vita. Attraverso la geolocalizzazione degli indirizzi di residenza dei partecipanti al progetto è stato inoltre possibile valutare come Dedalo

sia stato in grado di coinvolgere in modo uniforme i quartieri della città e di interessare anche persone provenienti dai comuni circostanti. Un bagaglio di informazioni da cui ripartire per calibrare il progetto nelle prossime edizioni. L’obiettivo a cui si punta è quello di adottare strategie per coinvolgere maggiormente la popolazione maschile e le fasce sociali più deboli.

Con l’avvio della terza stagione di Dedalo, tutti i cittadini – da febbraio a giugno – potranno contare su un programma ancora più ricco, che comprender oltre 60 eventi, tra attività pratiche, escursioni, conferenze e mostre. Novità del 2019 è l’introduzione di una tessera con la quale sarà possibile accumulare punti ogni volta che si partecipa a un evento di Dedalo. Una raccolta che, raggiunto un numero sufficiente, permetterà di avere accesso a un catalogo di premi orientati al benessere e messi a disposizione dalle organizzazioni aderenti al progetto, che comprendono visite ai musei, iscrizioni a corsi, buoni spesa, ecc.

Intanto l’Asl Vercelli, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, prosegue la ricerca finalizzata a monitorare l’adesione alle iniziative, a valutare le caratteristiche degli aderenti a Dedalo e a misurare gli effetti del progetto in termini di impatto sui comportamenti. L’intento, adesso, è quello di valutare l’impatto di Dedalo sui comportamenti dei cittadini, in modo da verificare il potenziale dell’iniziativa nel ridurre i fattori di rischio delle malattie croniche degenerative nella popolazione anziana.

Un progetto, Dedalo, che nel 2018 ha vinto anche il premio nazionale indetto dal forum PA come miglior progetto per l’ambito salute e welfare, in partnership con il Comune di Vercelli, e che continua a essere in via di sviluppo. Recentemente anche la città di Santhià (nella persona del sindaco Angelo Cappuccio) ha aderito a Dedalo e l’iniziativa verrà nel prossimo futuro esportata anche su quel territorio. L’esperienza di Santhià costituirà un banco di prova per valutare la trasferibilità del modello anche in altri territori.

Il programma di Dedalo, con tutte le attività previste, è consultabile sui siti web di Asl e Comune. Per informazioni e per rimanere aggiornati è possibile consultare la pagina Facebook del progetto (facebook.com/ProgettoDedaloVercelli) o iscriversi alla newsletter, scrivendo a uffcom@aslvc.piemonte.it.

Daiana Campani

Redazione Nurse Times

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