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Decreto Rilancio, ULS: “Stop al precariato e concorsi in modalità telematica anche per gli operatori sanitari”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa redatto dal direttivo nazionale dell’Unione Lavoratori Sanità.

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La bozza del Decreto Rilancio ripropone per l’ennesima volta la volontà di precarizzare gli operatori sanitari in questo Paese. Se da un lato consideriamo indispensabile il potenziamento delle unità di personale sanitario, già adottato con i precedenti Decreti legge n. 9/2020, 14/2020, 18/2020, non altrettanto però condividiamo le modalità precarie che continuano a permeare le procedure di reclutamento.

Si legge nella bozza che “le Aziende e gli Enti del Ssn potranno conferire incarichi di lavoro autonomo, anche di co.co.co, in numero non superiore a 8 unità infermieristiche ogni 50.000 abitanti, ad infermieri che non si trovino in costanza di lavoro subordinato con strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate”. Lo stesso varrebbe anche per gli assistenti sociali, con un importo di spesa complessivo di oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro volto a potenziare l’assistenza e il monitoraggio territoriale per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Come non considerare tale misura di potenziamento degli organici impegnati e contagiatisi sul campo come l’ennesimo occhiolino strizzato al mondo del lavoro precario, delle agenzie interinali e delle cooperative? Trattamento ben diverso quando si tratta di personale da assumere presso il ministero della Salute: 13 dirigenti e 24 non dirigenti.

In questo caso osserviamo che tale contingente sarà assunto a tempo indeterminato “senza il previo espletamento delle procedure di mobilità e in deroga all’obbligo di adozione del piano dei fabbisogni di cui agli articoli 6 e 6-ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, alle disposizioni di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 10 dicembre 1997, n. 483, 24 settembre 2004, n. 272 e 9 maggio 1994, n. 487, mediante appositi concorsi pubblici per titoli e colloquio orale, da svolgersi anche in modalità telematica”. Quindi, come dire: nel dicastero a tempo indeterminato

; sul territorio in trincea, a partita Iva e precari.

Sicuramente, dopo anni di tagli e blocco del turnover, è arrivata l’ora di colmare il fabbisogno di operatori sanitari. Però, come si sarebbe prevista la deroga per alcuni, per altri invece rimarrebbe solo un rapporto di lavoro a tempo determinato nella serra delle partite Iva. I dirigenti nelle stanze a tempo indeterminato, gli infermieri e gli altri operatori sanitari a tempo determinato con lavoro autonomo e co.co.co., per onorare le scelte neoliberiste dei precedenti Governi, rei di aver ridotto in fin di vita il Ssn.

La soluzione da adottare per iniziare a risolvere la questione complessa della programmazione sanitaria è sul tavolo, a disposizione dei responsabili di oggi. In questo Decreto Rilancio si dia finalmente dignità ai lavoratori, non mancette una tantum. Si indicano assunzioni straordinarie anche per il comparto, tramite concorsi pubblici in modalità telematica. Si attuino, una volta per tutte, interventi tali da garantire un’occupazione stabile e dignitosa.

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