Non è il solito corso, anzi, non è proprio un corso.
E’ qualcosa che non è mai stato fatto in Italia e noi infermieri, oltre ad essere gli organizzatori, siamo i veri protagonisti.
Dopo vent’anni il nostro Profilo Professionale si realizza così, smettendo di essere autoreferenziali e lavorando fianco a fianco con le altre professioni, non solo quelle sanitarie, che avranno modo di vedere di che pasta è fatto l’infermiere.
Ci facciamo portatori attivi di cambiamento: l’aspetto legislativo e le battaglie che si combattono in Parlamento sono importanti, ma non bastano, è necessario diventare importanti, anzi oserei dire indispensabili, per la società civile.
Hackathonbs2015, l’evento che avrà luogo il 24 giugno presso il Fablab di Brescia, sarà il primo in Italia a creare una sinergia progettuale fra: persone affette da una malattia invalidante, professionisti sanitari ed esperti provenienti dal mondo della tecnologia.
Con il progetto hackathlonbs2015 ci impegniamo a cercare di facilitare almeno una delle attività più importanti della vita di una persona, fortemente connessa al bisogno primario della nutrizione; la cucina e la preparazione del cibo in genere.
Tema di EXPO 2015, il cibo è sicuramente uno degli aspetti che più influiscono sulla qualità della vita dell’individuo e la possibilità di prepararlo autonomamente mette la persona nelle condizioni di diventare protagonista del suo stesso benessere oltre che di contribuire a incrementare anche quello degli altri.
L’obiettivo che ci prefiggiamo è l’ideazione, seguita dalla progettazione e dalla realizzazione, di ausili, dispositivi e applicazioni di domotica. Questo processo avverrà “dal basso”, insieme ai veri esperti del settore, ovvero i cittadini affetti da artrite reumatoide, i professionisti sanitari (infermieri in primis) e gli appartenenti al mondo della tecnologia.
L’idea che sta alla base di questo progetto è il superamento del modello produttivo che caratterizzava il secolo scorso, in cui ciò che veniva prodotto veniva anche calato dall’alto.
Grazie agli strumenti attualmente a disposizione (stampanti 3d, taglio laser), ai materiali più recenti (abs, fotopolimeri, termoplastiche) e a metodi di progettazione all’avanguardia, un nuovo modello produttivo (e che fa parlare di “terza rivoluzione industriale”) è alle porte.
Un modello in cui i veri esperti del settore dell’healthcare non sono più i progettisti industriali, bensì gli stessi cittadini affetti da una malattia, insieme a coloro che li assistono (gli infermieri) e a coloro che sanno impiegare le attuali tecnologie per utilizzarle nella risoluzione di un problema (i makers).
di Roberto Ferrari (Segretario IPASVI-BS)
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