Coronavirus, Opi Grosseto: “Mancano gli infermieri. Urge rimodulare alcuni servizi o cessarne altri”

L’allarme del presidente Draoli: “La nostra disponibilità è totale, ma siamo una risorsa finita”.

«Gli infermieri sono tra i professionisti che più si stanno spendendo per gestire questa pandemia, ma il personale in servizio adesso non basta, nonostante bandi e fondi. Dobbiamo rimodulare subito i servizi». A lanciare l’allarme è Nicola Draoli (foto), presidente di Opi Grosseto.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


«La disponibilità degli infermieri è totale – aggiunge – e siamo gli unici professionisti a essere spostati da una parte all’altra, cambiando orari e luogo di lavoro, per fronteggiare l’emergenza e mantenere aperti tutti gli altri servizi, garantendo di fatto il più importante scudo alla pandemia e alla salute dei cittadini».

Uno spirito di sacrificio che però non basta più: «Il vero problema è che mancano i professionisti, e questo non vale solo per gli infermieri. Purtroppo siamo una risorsa finita, e non dipende dalle azioni messe in campo adesso, ma da decenni di tagli strutturali alla sanità, che hanno posizionato l’Italia in fondo all’Europa per numero di infermieri rispetto agli abitanti. Le importanti immissioni economiche e deliberative messe a disposizione non funzionano più perché gli infermieri sul territorio nazionale semplicemente non ci sono»

.

Prosegue Draoli: «Parte di questi bandi per assunzioni a tempo indeterminato, in realtà, stabilizzano chi già lavora. Gli infermieri assunti a marzo e ad aprile cominciano a essere richiamati da graduatorie stilate da altre Regioni. Nel frattempo ci stiamo ammalando, come tutta la popolazione, o siamo in isolamento per famigliari contagiati. C’è poi il rischio che le competenze richieste non siano soddisfatte fino in fondo in tempi rapidi, visto che non sempre il nuovo personale, o quello che viene spostato, ha la giusta preparazione per affrontare nel migliore dei modi contesti specialistici e ha bisogno di essere affiancato».

E ancora: «Non c’è una soluzione semplice, ma sicuramente continuare a mantenere aperti tutti i servizi in contemporanea ai percorsi Covid non è una soluzione sostenibile a lungo termine. E’ una constatazione che, dal punto di vista deontologico, ci ferisce e che necessita di una decisione rapida. Urge rimodulare subito alcuni servizi o cessarne altri».

Redazione Nurse Times

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Cadute tra gli anziani, sviluppato strumento per prevedere il rischio

Un team di ricercatori dell’Università Metropolitana di Osaka e dell’Università di Hyogo, in Giappone, hanno…

05/08/2024

Usa, rischio burnout per medici e infermieri dopo la sentenza che limita il diritto all’aborto. Lo studio

Da quando negli Usa la sentenza Dobbs ha messo fine alla protezione costituzionale del diritto all’aborto, consentendo…

05/08/2024

Irccs Istituto Oncologico “Giovanni Paolo II” di Bari: avviso pubblico per 32 posti vacanti da infermiere ed eventuali sostituzioni

L'Irccs Istituto Oncologico "Giovanni Paolo II" di Bari ha indetto un avviso pubblico, per soli…

05/08/2024

Azienda Sanitaria Zero (Regione Piemonte): avviso pubblico per predisposizione di graduatoria infermieri

L'Azienda Sanitaria Zero (Regione Piemonte) ha indetto avviso pubblico regionale per soli titoli finalizzato alla…

05/08/2024

Nursind Emilia-Romagna: “Infermieri e oss non sono la stessa cosa. Basta col demansionamento”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Nursind Emilia-Romagna. Infermieri e oss non sono la…

05/08/2024

Azienda Sanitaria Zero (Regione Piemonte): concorso per 60 posti da infermiere

L'Azienda Sanitaria Zero (Regione Piemonte) ha indetto un concorso pubblico regionale, per titoli ed esami,…

05/08/2024