Coronavirus, Nursing Up al Governo: Vogliamo DPI e tamponi subito, non siamo carne da macello

Nursing Up "Noi infermieri non siamo bassa manovalanza e chiediamo di essere trattati da professionisti: a partire dagli approvvigionamenti di DPI e tamponi, che scarseggiano ancora oggi a scapito della nostra incolumità"

Veicoliamo il contagio e abbiamo paura per le nostre famiglie. Mille euro è elemosina vergognosa

Roma, 14 mar. – “Mille euro? Se è così che il Governo ringrazia gli infermieri, ci vergogniamo per loro. È così che vengono indennizzati per l’immane sacrificio personale che stanno vivendo? E se la loro indignazione li facesse incrociare le braccia, cosa accadrebbe? Ma l’esecutivo conta sull’alto senso del dovere dei suoi soldati e si permette questo affronto mentre sono impegnati in trincea. Noi infermieri non siamo bassa manovalanza e chiediamo di essere trattati da professionisti: a partire dagli approvvigionamenti di DPI e tamponi, che scarseggiano ancora oggi a scapito della nostra incolumità. Ma ricordiamo che la garanzia della nostra incolumità è anche la vostra. Andate a vedere cosa succede laddove ci stiamo ammalando: un dato assente dalle tabelle della Protezione civile e da quelle delle Regioni. Quanti sono gli infermieri contagiati? Domandiamoci perché non viene reso pubblico. Dov’è la sicurezza sul lavoro per gli operatori sanitari?”.

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Così i segretari regionali Nursing Up Claudio Delli Carri (Piemonte) e Angelo Macchia (Lombardia) sul protocollo di sicurezza varato ieri e sulle anticipazioni sul decreto del Governo di oggi.

“Mentre stiamo combattendo una guerra

– sottolineano – ci tocca registrare in alcune realtà l’attesa anche di una settimana della somministrazione dei tamponi ai nostri infermieri che sono venuti a contatto con gli infettati. Si tratta forse di una strategia dolosa da parte delle Aziende sanitarie per ovviare alla tragica carenza di organico? I professionisti avvertono in questo atteggiamento l’abbandono da parte delle istituzioni, costrette in queste ore a scelte drammatiche quanto dissennate. Non vorremmo parimenti che si stiano effettuando valutazioni pericolose sulle nostre teste: anche noi torniamo a casa dalle nostre famiglie alla fine dei lunghi turni massacranti. Anche gli infermieri hanno paura e sono stanchi”.

“Adesso è arrivata l’ora – concludono i segretari regionali Nursing Up – di dimostrare riconoscenza verso il nostro valore non solo a parole. Il Governo si muova tempestivamente per fornire tutele e diritto alla salute agli infermieri e alle loro famiglie senza perdere altro tempo in chiacchiere. Non vogliamo e non possiamo credere che una mancia di mille euro sia la risposta a tutti i disagi che stiamo sostenendo sulle nostre spalle”.

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