Coronavirus, Nursind Toscana: “Disposizioni ministeriali non rispettate a Careggi e al Meyer”.

La denuncia del sindacato: “All’ospedale pediatrico una famiglia proveniente dalla zona rossa ha avuto accesso al reparto e contatti con il personale. Si continuano a effettuare interventi rimandabili e mancano le mascherine”.

“Personale sanitario sotto organico ed esposto al contagio, anche a causa dell’inadeguatezza decisionale dei vertici aziendali e della stessa Regione Toscana. Le misure adottate sul territorio sono assolutamente insufficienti, quando non risultano addirittura in contraddizione con il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri per il contrasto all’espandersi del coronavirus”. La denuncia arriva dal sindacato autonomo degli infermieri Nursind, alla luce dei fatti che si stanno registrando in tutto il territorio e in particolare nell’area di Firenze. “Questa mattina un genitore e un bambino provenienti da una provincia della zona rossa, sono entrati all’ospedale pediatrico Meyer, oltrepassando il check-point all’ingresso, e hanno avuto accesso al reparto e contatti con il personale, non opportunamente protetto – dichiara Gabriella Diani, segretaria aziendale Nursind per il Meyer –. Si rende necessaria una maggiore collaborazione tra le figure coinvolte per garantire la sicurezza di tutti”. Per la famiglia sono state attivate le misure precauzionali (ovvero i tamponi e l’isolamento in stanza), mentre il personale entrato direttamente a contatto è stato posto in isolamento precauzionale presso il proprio domicilio. “Il caso di questa mattina riporta drammaticamente alla luce il fatto che alcuni presidi ospedalieri mettono in atto comportamenti ad alto rischio
– denuncia il responsabile regionale Nursind, Giampaolo Giannoni (foto) –. A Careggi per esempio si continuano a praticare interventi in libera professione che sarebbero procrastinabili. Nello specifico solo nella giornata di oggi al Cto sono state tre le sale operatorie che hanno effettuato interventi in questo regime, per protesica e maxillo facciale, interventi rimandabili secondo le direttive nazionali e regionali. Inoltre i check-point sono male organizzati, basti guardare le file che si creano fuori dagli ospedali, dove non si rispetta la distanza minima di sicurezza. Mancano le mascherine e i presidi di protezione per il personale sanitario”. Critica la posizione del sindacato anche nei confronti delle assunzioni annunciate dalle Regione Toscana. “Oggi, con l’emergenza pienamente in corso – sottolinea Giannoni – si annuncia l’assunzione di 2mila professionisti, di cui 1.200 infermieri. Ma in tutto il territorio regionale, già per coprire l’ordinaria amministrazione, servirebbero 5.000 infermieri in più. Ribadiamo il nostro sostegno agli operatori del sistema sanitario, in prima linea nell’affrontare una situazione particolarmente critica, e ai cittadini, provati da questa emergenza. La nostra denuncia deriva proprio dal fatto che conosciamo il valore della salute pubblica e non possiamo sostenere chi viola le norme andando anche contro il buon senso”. Redazione Nurse Times Segui l’evoluzione dell’epidemia in tempo reale  
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