Coronavirus, le rassicurazioni della comunità scientifica sulla variante inglese: “Vaccini efficaci”

Ne sono certi sia gli esperti di casa nostra che quelli stranieri. Intanto l’Italia, in via precauzionale, ha sospeso i collegamenti col Regno Unito.

“La variante inglese del Sars-Cov-2 non dovrebbe sfuggire alla protezione della vaccinazione perché gli anticorpi promossi dal vaccino hanno un bersaglio su diversi punti della proteina spike che si trova sulla superfice del virus. Quindi, anche se qualche piccola parte della spike si modifica, viene comunque riconosciuta. Nella peggiore delle ipotesi non sarebbe comunque un dover ricominciare da zero con la sperimentazione, ma fare un aggiornamento della composizione del vaccino, in modo simile a quanto avviene ogni anno con quello influenzale”. Così il virologo Fabrizio Pregliasco in merito all’allarme derivante dall’aggressiva variante inglese del coronavirus, che ha indotto molti Paesi, tra cui l’Italia, a sospendere i collegamenti col Regno Unito.

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La comunità scientifica sembra unita nel rassicurare circa l’efficacia dei vaccini anche contro la variante “made in Uk”. La conferma arriva da Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute: “La variante di Sars-CoV2 che sta circolando in questo momento a Londra e nel Sud-Est dell’Inghilterra presenta mutazioni sulla proteina di superficie del virus, la cosiddetta Spike. Nonostante si ipotizzi che tali mutazioni possano aumentare la trasmissibilità del virus, non sembrano alterare né l’aggressività clinica nè la risposta ai vaccini”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità: “Anche se ci sono mutazioni come quelle segnalate prima in Gran Bretagna e poi in altre aeree, è altamente improbabile che si perda l’efficacia del vaccino. La risposta per uscire da questa situazione è davvero il vaccino, sia per il profilo di sicurezza che per l’efficacia”.

Non da meno Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che ha scritto su Facebook: “I virus mutano continuamente. E’ il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere. Non si può escludere che questa variante non stia già circolando anche in altri Paesi, inclusa l’Italia

. Occorrerà continuare a studiare il genoma virale dei ceppi di virus isolati nel nostro Paese. I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso,m in quanto fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike. E la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini”.

Aggiunge Bassetti: “Si tratta di un virus mutato, che è stato momentaneamente nominato VUI-202012/0**1. Sembra più contagioso perché si trasmette più facilmente da un individuo all’altro, ma non più aggressivo o letale. Si tratta ovviamente di ipotesi che andranno confermate da studi ancora in corso. Questa variante sta circolando in maniera importante e frequente nel Sud-Est del Regno Unito. Ci sono state 17 mutazioni, la più significativa delle quali è la N501Y nella proteina spike che il virus usa per attaccarsi alle cellule umane. Questa mutazione, come già detto, ne renderebbe più facile la diffusione”.

Anche gli esperti dell’Unione Europea ritengono che i vaccini siano efficaci contro il ceppo di coronavirus identificato in Gran Bretagna. “Pe rquanto ne sappiamo finora, il nuovo ceppo non ha alcun impatto sui vaccini”, ha detto il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, citando “colloqui tra esperti presso le autorità europee”.

Per il Governo, dunque, lo stop ai collegamenti col Regno Unito sarebbe solo una misura precauzionale. “La variante del Covid da poco scoperta a Londra è preoccupante e dovrà essere approfondita dai nostri scienziati – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza”.

Redazione Nurse Times

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