Coronavirus, l’appello di Senior Italia FederAnziani: “Serve accelerare la campagna vaccinale”

L’elevata mortalità tra gli anziani preoccupa il presidente Roberto Messina.

In Italia muoiono ogni giorno circa 500 persone a causa coronavirus, gran parte delle quali rientrano nella categoria anziani. Secondo il rapporto diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) del 16 dicembre, l’età media dei pazienti deceduti e positivi al Covid-19 è 80 anni.

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Da qui l’allarme di Senior Italia FederAnziani, che lancia un appello alle autorità affinché facciano il possibile per procedere più speditamente con le vaccinazioni. Anche perché gli ultimi dati suggeriscono che, da qui a giugno 2021, tra i 50mila (con 303 morti al giorno) e gli 80mila (con 484 morti al giorno) anziani perderanno la vita se non l’Itralia non sarà in grado di imprimere una significativa accelerazione alla campagna vaccinale.

“Siamo terrorizzati da questi numeri – dichiara Roberto Messina, presidente di Senior Italia FederAnziani –, che prefigurano purtroppo una vera e propria ecatombe nell’arco dei mesi che sono stati stimati come necessari al completamento della campagna di vaccinazione per la fascia di popolazione più fragile, ovvero gli anziani e in particolare i portatori di malattie croniche. Dai 300 ai 500 morti al giorno, anziani nella quasi totalità, significa dai 9mila ai 15mila al mese, e quindi tra i 50mila e gli 80mila da qui a giugno”.

E ancora: “Quest’analisi previsionale è anche conseguenza del fatto che ancora non sono state completate le vaccinazioni dei medici di famiglia e che ancora questi ultimi non hanno a disposizione vaccini da loro utilizzabili. Perciò chiediamo un’accelerazione nella campagna vaccinale, e in particolare ci rivolgiamo agli enti regolatori affinché lavorino giorno e notte pur di accelerare le autorizzazioni necessarie all’entrata in circolazione dei nuovi vaccini. Vogliamo dire all’Ema che un solo giorno risparmiato rappresenta la salvezza di ben 500 vite, per restare solo all’Italia. Mai come ora la tempestività è stata fondamentale”.

Infine: “Non bisogna dimenticare che le Rsa e le altre residenze per anziani rappresentano uno dei luoghi privilegiati di questa campagna, dato che qui si trovano i più fragili tra i senior, e per questo ci rivolgiamo da un lato agli operatori affinché siano responsabili e accettino di vaccinarsi, dall’altro ai vertici delle strutture perché adottino tutti i provvedimenti consentiti dalla legge nei confronti di quegli operatori che, rifiutando di sottoporsi al vaccino, mettano a repentaglio la vita degli ospiti. Vaccinarsi non è un’opzione ma è l’unica strada obbligata per tutelare la vita delle persone anziane, malate, non autosufficienti che, se infettate dal virus, hanno un’elevata probabilità di sviluppare complicanze e addirittura morire”.

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