Coronavirus, Fauci ammette: “Sugli asintomatici abbiamo sbagliato”

Così il componente di punta della task force anti Covid-19 della Casa Bianca in un’intervista al British Medical Journal.

“Sui contagiati da coronavirus Sars-CoV-2 asintomatici abbiamo sbagliato. Quello che non sapevamo all’inizio era che circa il 40-45% dei casi è asintomatico. E recenti studi mostrano che forse fino al 50% delle trasmissioni avviene da una persona asintomatica a una persona non infetta”. A riconsiderare il ruolo degli asintomatici è uno dei massimi esperti mondiali di malattia infettive, Anthony Fauci, componente di punta della task force anti Covid-19 della Casa Bianca, nonché direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid).

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“Non possiamo ignorare l’infezione da Sars-Cov-2 asintomatica – ha dichiarato in una lunga intervista al British Medical Journal, una delle riviste di riferimento della comunità scientifica –, perché questa è una componente importante dell’epidemia. A volte capita di fare una dichiarazione sulla base dei dati che si hanno”.

L’esperto, all’inizio, aveva detto che gli asintomatici non sembravano guidare la pandemia, e che la trasmissione da loro appariva rara. “Una delle cose che ho imparato nel corso degli anni

– ha detto lo scienziato – è che devi essere abbastanza umile e sufficientemente flessibile, man mano che i dati si evolvono, per cambiare le tue linee guida e raccomandazioni”.

Quattro test-vaccini: impresa senza precedenti“Un’impresa senza precedenti per la comunità scientifica, resa possibile da decenni di progressi nella tecnologia dei vaccini e da un approccio strategico coordinato in tutto il governo, l’industria e il mondo accademico”, ha aggiunto Fauci, annunciando l’avvio dei test della Jannsen: “Adesso quattro candidati vaccini Covid-19 sono giunti alla fase 3 dei test clinici negli Stati Uniti, poco più di otto mesi dopo l’identificazione del virus SarsCoV2”.

L’Italia deve usare prudenza“L’Italia, in questo momento, deve usare la massima prudenza – ha precisato lo scienziato Usa –, anche considerando la ripresa dei casi di infezione in altri Paesi europei. Una certa forma di normalità si potrà recuperare entro natale 2021. Siete davanti a una sfida, perché nel momento in cui cercate di aprire l’economia è necessario farlo in mondo molto prudente e cauto”.

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