Coronavirus, chi sono i 57 “eroi” nominati Cavalieri da Mattarella

Oltre all’infermiera Elena Pagliarini, il presidente della Repubblica ha insignito del prestigioso riconoscimento molti altri protagonisti della lotta contro il Covid-19.

C’è l’infermiera Elena Pagliarini di Cremona, ritratta stremata, riversa sulla tastiera del pc, nella foto simbolo dell’emergenza Covid-19. Poi l’anestesista Annalisa Malara e la dottoressa Laura Ricevuti, prime a curare il paziente 1 a Codogno. E c’è il professore della Humanitas, Maurizio Cecconi, definito da Jama (il giornale dei medici americani) “uno dei tre eroi mondiali della pandemia”. Ma anche, per intero, i team di ricerca dello Spallanzani di Roma e del Sacco di Milano, guidati rispettivamente da Maria Rosaria Capobianchi e da Claudia Balotta, che hanno isolato in Italia il Coronavirus.

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Ma tante altre sono le storie dei 57 “eroi” scelti nelle prime file della trincea anti-pandemia che il presidente Sergio Mattarella – come annunciato nella visita del 2 giugno a Codogno – ha voluto nominare Cavalieri al merito della Repubblica, essendosi “particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del Coronavirus” e rappresentando “l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali”.

La lotta al Covid-19, ai suoi temibili riflessi sanitari e sociali, fa dunque il pieno nelle onorificenze assegnati dal capo dello Stato – che nella Festa della Repubblica ha voluto visitare anche lo Spallanzani -, a premiare lo sforzo di “eroi della porta accanto”, l’abnegazione contro il nemico comune, l’altruismo, la dedizione nei diversi ruoli e professioni.

Ecco dunque, tra i 57, Mariateresa Gallea, Paolo Simonato e Luca Sostini, i tre medici di famiglia di Padova recatisi in zona rossa a Vo’ Euganeo per rimpiazzare i colleghi in quarantena. Ecco don Fabio Stevenazzi, prete di Gallarate tornato a fare il medico all’ospedale di Busto Arsizio. Ecco Fabiano Di Marco, pneumologo del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che “ha raccontato la tragica situazione della città e dell’ospedale”. Così come Monica Bettoni, ex sottosegretaria alla Sanità, medico in pensione, tornata in corsia a Parma.

Le vicende dipingono un quadro di impegno strenuo, non solo di medici e ricercatori, e per lo più “dal basso”. Come per Marina Vanzetta, operatrice del 118 di Verona, che ha soccorso un’anziana standole accanto fino alla morte. O Giovanni Moresi, autista del 118 di Piacenza. O ancora Beniamino Laterza, di un istituto di vigilanza, in servizio nel presidio Covid Moscati di Taranto. Storie quasi d’altri tempi, come quella di Ettore Cannabona, comandante della Stazione Cc di Altavilla Milicia (Palermo) che ha devoluto in beneficenza lo stipendio mensile. O Bruno Crosato, degli Alpini della Protezione Civile del Veneto, che in tempi record hanno rimesso a nuovo cinque ospedali. Mata Maxime Esuite Mbandà, rugbysta della nazionale, è stato premiato invece come volontario in ambulanza della Croce Gialla a Parma.

Ci sono poi Marco Buono e Yvette Batantu Yanzege, della Croce Rossa di Riccione accorsi all’appello della Lombardia, Renato Favero e Cristian Fracassi, adattatori della maschera da snorkeling a scopi sanitari, Concetta D’Isanto, addetta alle pulizie in un ospedale milanese, Giuseppe Maestri, farmacista a Codogno, Rosa Maria Lucchetti, cassiera dell’Ipercoop a Pesaro.

In campo scolastico, Ambrogio Iacono, docente a Ischia, che ha insegnato anche dall’ospedale, Daniela Lo Verde, preside del quartiere Zen, con all’attivo una raccolta fondi per le famiglie in difficoltà, Cristina Avancini, insegnante di Vicenza in video-lezione anche col contratto scaduto. Il taxista Alessandro Bellantoni ha fatto 1.300 km per portare gratis una bambina di tre anni da Vibo Valentia al Bambin Gesù ad un check oncologico.

Alessandro Santoianni e Francesca Leschiutta, della casa di riposo di San Vito al Tagliamento, sono rimasti nella struttura per proteggere gli anziani. Piero Terragni, imprenditore brianzolo, ha assunto la moglie di un dipendente morto. Lo studente Riccardo Emanuele Tiritiello ha cucinato gratis per i medici del Sacco. Francesco Pepe, chiuso il ristorante nel Casertano, ha sfornato pizze e biscotti per poveri e anziani.

Irene Coppola ha realizzato migliaia di mascherine (sua anche quella per leggere il labiale). Il rider Mahmoud Lufti Ghuniem ne ha comprate mille per la Cri a Torino. Gesti solidali per anziani, persone sole, malati di sclerosi multipla, da parte Daniele La Spina, giovane di Grugliasco, Giacomo Pigni, dell’Auser Ticino-Olona, Maria Sara Feliciangeli, dell’Associazione Angeli in Moto. Il malato di Sla Pietro Floreno ha dato alla Asl il ventilatore polmonare di riserva.

Neo-cavalieri, infine, Maurizio Magli e i 30 operai della Tenaris di Dalmine per la produzione di 5mila bombole, la fotografa Greta Stella, la cooperante internazionale Giorgia Depaoli, oltre a Carlo Olmo per aver rifornito Comuni e strutture sanitarie del Piemonte di mascherine, guanti, camici.

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