Coronavirus, a breve i dati dei test di fase 3 sul vaccino Johnson & Johnson

L’azienda farmaceutica statunitense prevede di annunciarli a fine gennaio.

Johnson & Johnson prevede di annunciare a fine gennaio i dati della fase 3 del candidato vaccino a dose singola anti Covid-19 di Janssen. Se il siero si dimostrerà efficace con un buon profilo di sicurezza, l’azienda farmaceutica presenterà una richiesta di autorizzazione per l’uso in emergenza alla Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti, cui seguiranno altre richieste di autorizzazione in tutto il mondo.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Lo studio ha anche valutato un regime a due dosi, in cui i dati hanno mostrato che una seconda dose del candidato vaccino, somministrata a 56 giorni di distanza dalla prima, ha indotto un minor numero di reazioni e ha innescato un aumento di più del doppio degli anticorpi anti-Covid. Lo studio di fase 1/2a, in corso in diversi centri clinici in Belgio e negli Stati Uniti, è multicentrico, randomizzato e in doppio cieco, ed è volto a valutare sicurezza, reazioni avverse e immunogenicità del candidato vaccino a due diversi dosaggi.

Il vaccino è somministrato per via intramuscolare a dose singola o a due dosi, a otto settimane di distanza l’una dall’altra, in adulti sani (di età compresa tra 18 e 55 anni). L’intera serie dei risultati di questo studio di fase 1/2a sarà pubblicata non appena saranno disponibili i dati completi della sperimentazione. L’analisi ad interim dei dati ha considerato anche dati sulla sicurezza che mostravano che le reazioni alla vaccinazione nel sito di iniezione (locali) e quelle sistemiche si verificavano il giorno dell’immunizzazione o il giorno successivo, e che in genere si risolvevano entro 24 ore.

Gli eventi avversi da lievi a moderati più frequenti sono stati stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e dolore nel sito di iniezione. L’evento avverso sistemico più frequente è stato la febbre. Sono stati riportati cinque eventi avversi gravi; un partecipante si è recato in ospedale per una febbre associata alla vaccinazione (il partecipante si è ristabilito entro 12 ore). er i restanti quattro è stata confermata dai ricercatori dello studio la non correlazione con il candidato vaccino.

Il vaccino ha indotto una risposta immunitaria durata fino ad almeno 71 giorni e risulta ben tollerato, come indicano i risultati ad interim pubblicati sul New England Journal of Medicine, che riguardano la fase 1/2a della sperimentazione clinica. I dati indicano che, dopo una singola vaccinazione, gli anticorpi neutralizzanti sono stati rilevati in oltre il 90% dei partecipanti allo studio al 29/o giorno e nel 100% dei partecipanti di età compresa tra i 18 e i 55 anni al 57esimo giorno.

Redazione Nurse Times

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Vaiolo delle Scimmie: sintomi e conseguenze per la salute

Il vaiolo delle scimmie, noto anche come Mpox, è una malattia infettiva zoonotica causata dal…

15/08/2024

Protesta degli OSS a Napoli: astensione dal lavoro nelle strutture di salute mentale contro i licenziamenti

Venerdì mattina, circa un centinaio di operatori socio-sanitari (OSS) si sono astenuti dal lavoro nelle…

15/08/2024

West nile virus: L’Emilia-Romagna intensifica le misure di prevenzione in diverse province

La Regione Emilia-Romagna ha annunciato un rafforzamento delle misure di prevenzione contro il virus West…

14/08/2024

Dirigente medico dell’ASL di Piacenza agli arresti domiciliari per peculato e truffa

Nelle ultime ore, un importante dirigente medico del Centro di Salute Mentale dell'Azienda USL di…

14/08/2024

L’Arnas Civico di Palermo apre una selezione urgente per formare una long-list di infermieri

L'Arnas Civico di Palermo ha indetto una selezione pubblica urgente per la formazione di una…

13/08/2024

Arbovirus, l’Istituto Spallanzani è partner di un progetto che punta a conoscerli meglio

Approfondire la conoscenza di arbovirus, tra cui Zika, Dengue, Chikungunya, West Nile e virus meno…

13/08/2024