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Congresso Cives. Mangiacavalli: “oggi sopravvive al cambiamento chi sa affrontarlo e sa riposizionarsi, gli infermieri questo lo stanno facendo con le competenze specialistiche”

Gli infermieri volontari del Cives si danno appuntamento a Lecce il 30 e 31 ottobre per il IX Congresso nazionale, un appuntamento diventato storico che vede la grande partecipazione di infermieri, studenti in infermieristica, ma anche importanti esponenti della rappresentanza professionale Ipasvi e del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, con il Capo del DPCN Fabrizio Curcio che ha inaugurato il modulo P.A.S.S. (Posto di Assistenza Socio Sanitaria) S.A.R.I. (Sistema Avanzato di Risposta Infermieristica).

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Tema del congresso “Infermieri CIVES: Le competenze specialistiche per una presenza territoriale più qualificata”, un tema ricorrente quello delle competenze specialistiche sempre più richieste ad una professione che vuole dare risposte concrete ai bisogni di salute della popolazione.

In apertura il saluto ai partecipanti da parte del presidente del collegio Ipasvi di Lecce, Marcello Antonazzo, “…come consiglio direttivo del collegio IPASVI di Lecce insieme ai sindaci revisori dei conti abbiamo accolto con favore questa iniziativa ospitando il IX Congresso nazionale del Cives  qui a Lecce. Il Cives è un’associazione di volontariato che sempre di più sta riscontrando visibilità su scala nazionale, lo testimonia il numero crescente di nuclei provinciali, ma anche il supporto tecnologico e di strumentazione cha ha al suo seguito. Questa importante struttura allestita qui in sede congressuale denominata PASS dimostra il grande impegno degli infermieri volontari a supporto alle popolazioni colpite da calamità. Cives e Dipartimento di Protezione Civile Nazionale insieme per portare assistenza attraverso la competenza di infermieri esperti in emergenza affinché si possa dare quel contributo qualificato alla cittadinanza che necessita di assistenza specialistica”

Il presidente del Cives Nazionale Michele Fortuna esprime l’importanza nel ricevere un soccorso da infermieri esperti in emergenza “…nel contesto di protezione civile nelle fasi di soccorso alla popolazione, e nel momento in cui oltre alle competenze generaliste dell’infermiere soprattutto perché il territorio viene a perdere i punti fermi di riferimento…le competenze specialistiche sono utilissime perché si possono applicare alle persone che si trovano in condizioni di disagio anche se non in ospedale…quindi ogni competenze che infermiere matura e le esperienze che lo hanno portato ad essere più competente sono assolutamente utili per un soccorso che sia ancora più di qualità, più efficace e più efficiente”

Il presidente Fortuna ribadisce l’importanza del P.A.S.S. la struttura campale capace di poter dare un’assistenza post-acuta dopo le 72 ore dall’evento emergenziale con l’unico obiettivo di salvare quante più vite umane possibili.

L’importante testimonianza della collega Marilena Santoro, infermiera volontaria del Corpo italiano di soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta  (C.I.S.O.M.) che racconta la sua esperienza a Lampedusa “…il C.I.S.O.M. collabora con la Guardia Costiera a bordo delle motovedette, principalmente motovedette di classe 200 e 300, con la Guardia di Finanza svolgiamo attività di pattugliamento con orari prestabiliti anche in ore notturne. Gli interventi effettuati nel 2014 in mare a Lampedusa sono stati circa 438 che hanno visto impegnati 67 medici, 51 infermieri, 74 soccorritori formati, per un recupero di immigrati pari a 30700, con casi sanitari urgenti 4500 e casi gravi con trasporto in elicottero 14”. 

La presidente della Fnc Ipasvi Barbara Mangiacavalli promuove il grande lavoro svolto dal Cives con i suoi volontari “…il volontariato professionale di protezione civile è un elemento valoriale importantissimo per il nostro paese, si affianca necessariamente e si integra con il volontariato anche di altri gruppi professionali o non professionali, perchè quello che occorre in situazioni gestite dalla protezione civile è che ognuno metta a disposizione la propria competenza peculiare specifica e specialistica, dentro un processo e un bisogno che però è molto complesso e articolato”.

La presidente esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto con l’inaugurazione del P.A.S.S. – S.A.R.I. da parte del Capo del DPCN Fabrizio Curcio: “…il P.A.S.S. è una struttura che aiuta le popolazioni colpite da particolari eventi nel dopo, cioè quando si spengono i riflettori. Gli infermieri sono la figura professionale che esiste proprio quando si spengono i riflettori…penso al turno di notte in ospedale, quando si passa dall’illuminazione normale a quella notturna, vicino al paziente c’è l’infermiere…il P.A.S.S. ricalca questo elemento valoriale della nostra professione. Vicino ai cittadini in determinati contesti, quando sono andate via le televisioni, i giornali,  i grandi manager, ci sono gli infermieri con gli altri volontari prendendosi carico del bisogno assistenziale, ma anche un bisogno di continuità. Può sembrare una banalità, ma in un evento sismico il cittadino perde anche il medico di base, venendo a mancare quella continuità che invece viene assicurata dal P.A.S.S., la sua utilità pensata dal Cives. Questo testimonia il percorso di crescita professionale che hanno fatto i colleghi del Cives per stare vicino al cittadino nella continuità assistenziale…

La presidente ritorna sulle sterili polemiche sollevate nei giorni scorsi da alcune famiglie professionali “…l’esperienza Cives ha un pò anticipato anche l’evoluzione delle competenze specialistiche. Il ruolo dell’infermiere è cambiato, perchè sono cambiati i bisogni di salute della popolazione, perchè è cambiato il nostro paese ed è cambiato lo stato sociale, e allora gli infermieri stanno riposizionando il loro agire professionale in un contesto che manifesta dei bisogni che devono essere presi in carico in maniera appropriata…oggi sopravvive al cambiamento chi sa affrontarlo e sa riposizionarsi, gli infermieri questo lo stanno facendo con le competenze specialistiche e chiedono di poterle agire. Forse qualcun altro dovrebbe riflettere sul fatto che non sta affrontando il cambiamento nella maniera costruttiva, ma lo affronta in una maniera che non è più neanche rispondente ai bisogni di salute dei cittadini. Gli infermieri sono nel sistema e affrontano il cambiamento non per loro stessi, ma per il cittadino, occorrerebbe che tutti gli altri attori affrontassero il cambiamento non per loro stessi ma per il cittadino…”

Appuntamento al X congresso Nazionale Cives, con NurseTimes sempre presente al fianco degli infermieri volontari.

 

Giuseppe Papagni

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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