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Concorsi pubblici 2023, ecco cosa cambia

Nuova veste per i concorsi pubblici 2023. Il decreto approdato in Gazzetta lo scorso 29 giugno detta le regole del cambio di rotta sull’intero iter delle selezioni pubbliche.

Prima grande novità in tema di concorsi pubblici è l’obbligo di pubblicazione dei bandi di concorso sul portale InPA e non più in Gazzetta ufficiale, come da prassi fino a oggi. Ma questo è solo l’inizio, cambiano anche i requisiti necessari per accedere e le tempistiche per le domande di iscrizione. Le procedure insomma dovrebbero essere più snelle e rapide.

Il regolamento in questione è il Decreto del presidente della repubblica numero 82 del 16 giugno 2023. La sua pubblicazione in Gazzetta è avvenuta il 29 giugno e la sua entrata in vigore ufficiale è prevista per il 14 luglio 2023. Tra gli scopi principali c’è la velocizzazione e la semplificazione delle procedure di concorsi, per adeguarsi agli obiettivi fissati nell’ormai famoso PNRR.

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Nuove regole sui concorsi pubblici 2023: il decreto

Come anticipato, è il Decreto del presidente della repubblica numero 82 del 16 luglio, a dettare il cambiamento in tema di concorsi pubblici. Un provvedimento che punta a velocizzare le procedure e svecchiare la macchina organizzativa dei concorsi.

Approdato sulla Gazzetta ufficiale 29 giugno, regola norme l’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi. In sostanza il nuovo regolamento modifica le procedure attive in Italia dal 1994, che erano state stabilite con il precedente decreto del presidente della repubblica: il numero 487 del 1994, appunto.

In sostanza viene inaugurata una nuova fase per:

  • modalità di pubblicazione dei bandi pubblici: l’unico strumento ufficiale diventa appunto il portale InPA;
  • modalità di accesso a questi bandi;
  • i requisiti necessari per partecipare;
  • le modalità di svolgimento, che devono essere decise in base i criteri che ne garantiscano l’imparzialità, l’efficienza, l’efficacia e la celerità di espletamento. Inoltre, prevedere l’utilizzo di sistemi automatizzati (dispositivi informatici) diretti anche a realizzare forme di preselezione e a selezioni decentrate.

Concorsi pubblici 2023: obbligo di pubblicazione su InPA

Prima grande rivoluzione, peraltro già annunciata mesi fa, è lo stop alle pubblicazioni dei bandi pubblici sulla Gazzetta ufficiale e l’inizio dell’obbligo di pubblicazione sul portale di reclutamenti InpA.

Ricordiamo a tal proposito che, dal 1° luglio 2022 le amministrazioni pubbliche potevano scegliere di pubblicare i propri bandi di concorso su inPA, per le assunzioni di personale a tempo indeterminato e determinato. Cosa che poi è diventata obbligatoria dal 1° novembre 2022. Unica eccezione era stata pensata per le Regioni e gli enti locali, che potevano continuare a utilizzare i loro portali.

Ora, come da nuovo regolamento del 16 giugno 2023, la pubblicazione del bando pubblico sul Portale InPA, esonera le amministrazioni pubbliche, inclusi gli enti locali, dall’obbligo di pubblicazione delle selezioni pubbliche nella Gazzetta Ufficiale.

Nuovi concorsi pubblici 2023: contenuti dei bandi

Altra cosa importante sono le nuove regole sulle caratteristiche che i bandi devono avere per essere considerati validi. In particolare devono contenere almeno questi elementi:

  • la scadenza della domanda deve essere ben chiara e non deve essere inferiore a 10 giorni e superiore a 30 giorni (dalla data di pubblicazione del bando sul portale)
  • le modalità di presentazione delle domande attraverso InpA;
  • i requisiti generali e i requisiti particolari eventualmente richiesti dalla specifica posizione;
  • il numero e la tipologia delle prove previste, ivi compreso l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera, nonché la struttura delle prove stesse, le competenze oggetto di verifica, i punteggi attribuibili e il punteggio minimo richiesto per l’ammissione a eventuali successive fasi concorsuali e per il conseguimento dell’idoneità;
  • i titoli stabiliti nel bando che danno luogo a precedenza o a preferenza a parità di punteggio;
  • le percentuali dei posti riservati al personale interno;
  • le misure per assicurare a tutti i soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) nelle prove scritte, la possibilità di sostituire tali prove con un colloquio orale o di utilizzare strumenti compensativi e di usufruire di un prolungamento dei tempi stabiliti per le prove;
  • l numero dei posti, i profili e le sedi di prevista assegnazione nel caso di copertura di tutti i posti banditi.

Nuovi concorsi pubblici 2023: modalità di svolgimento

Nel regolamento (in vigore dal 14 luglio 2023) vengono inoltre stabilite le modalità di svolgimento dei concorsi, autorizzando amministrazioni e enti a stabilire la tipologia selettiva più funzionale alla natura dei profili professionali richiesti, tra:

  • concorso per esami;
  • concorso per titoli ed esami;
  • corso-concorso.

Nuovi concorsi pubblici 2023: requisiti di accesso

Cambiano anche i requisiti generali obbligatori per accedere ai bandi di concorso. Diventano questi:

  • cittadinanza italiana o possesso dei requisiti previsti dall’articolo 38, commi 1, 2 e 3-bis, del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
  • maggiore età;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • idoneità fisica allo specifico impiego, ove richiesta per lo svolgimento della prestazione;
  • possesso del titolo di studio richiesto dal bando per accedere al concorso e dei titoli esperienziali eventualmente richiesti;
  • Per i candidati non cittadini italiani e non titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, il godimento dei diritti civili e politici di cui al comma 1, lettera c), è riferito al Paese di cittadinanza;

Altre regole su requisiti e limiti:

  • la partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non è soggetta a limiti di età, salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse alla natura del servizio;
  • l’amministrazione può sottoporre a visita medica di controllo i vincitori di concorso;
  • le amministrazioni individuano, per ciascun profilo professionale, il titolo di studio o l’abilitazione professionale richiesti per accedere al concorso, in coerenza con la disciplina vigente in materia di pubblico impiego e di quanto stabilito nella contrattazione collettiva del relativo comparto;
  • non possono essere assunti nelle pubbliche amministrazioni coloro che siano stati esclusi dall’elettorato politico attivo, nonché coloro che siano stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento.

Concorsi pubblici 2023: nuove graduatorie

Tra le novità, cambia anche la durata di validità delle graduatorie. Questa viene fissata a 2 anni dalla data di approvazione. Non sarà più quindi 18 mesi. Invece il termine utile per impugnare le graduatorie decorre dalla pubblicazione di queste sul portale inPA e sul sito dell’Amministrazione interessata, e non più sulla gazzetta ufficiale.

Concorsi pubblici 2023: regole sull’iscrizione ai bandi

Alle procedure di concorso si partecipa esclusivamente previa registrazione nel Portale unico InPA >> la guida per iscriversi al portale InPA. Questo l’indirizzo di accesso e registrazione: www.InPA.gov.it.

Ovviamente la registrazione su InPA è gratuita e può essere effettuata esclusivamente utilizzando i sistemi di identificazione:

  • identità digitale SPID,
  • carta di identità elettronica CIE
  • Carta nazionale dei servizi CNS

Redazione Nurse Times

Fonte: LeggiOggi

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