Cittadinanzattiva sulla nomina di dg e presidente Aifa: “Coinvolgiamo le associazioni dei cittadini”

Riprendiamo un articolo a firma di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato.

Diversamente dall’Italia, il direttore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) è nominato anche dalle organizzazioni civiche. Il Management Board, che è l’organo di governo dell’Agenzia europea, secondo quanto previsto dal regolamento dell’Ema, ha tra le sue competenze la nomina del direttore esecutivo, l’adozione di programmi di lavoro annuali e pluriennali e altro ancora. Viene inoltre consultato sulla composizione delle commissioni dell’Agenzia, che prevedono quasi sempre la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di cittadini e pazienti.

Lo stesso Management Board è composto, oltre che da due rappresentanti della Commissione Europea, due del Parlamento Europeo e uno per ogni Stato membro, anche da quattro esponenti della società civile: due rappresentanti delle organizzazioni di cittadini-pazienti, uno delle organizzazioni dei medici, uno dei veterinari.

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I quattro membri della “società civile” sono nominati dal Consiglio dell’Unione europea, previa consultazione del Parlamento Europeo, sulla base di un elenco stilato dalla Commissione a seguito della valutazione delle relative manifestazioni d’interesse presentate. Se tutto ciò accade ormai da qualche anno in Europa, chiediamo che anche l’Italia riconosca alle organizzazioni di cittadini e pazienti un ruolo di attori e non soltanto di spettatori, come purtroppo accade ancora oggi.

Infatti, nonostante l’innovazione apprezzabile che l’attuale ministro della Salute ha apportato nella procedura di nomina del nuovo direttore generale dell’Aifa, l’iter purtroppo coinvolge ancora solo il ministero della Salute e le Regioni. Le associazioni di cittadini e pazienti non sono coinvolte in alcun modo. Stesso ragionamento vale anche per la figura del presidente dell’Aifa. Eppure le decisioni che il direttore e il presidente dell’Aifa devono assumere ogni giorno entrano innanzitutto nella vita e nella salute di tutti i pazienti! Comportano scelte sempre più importanti, anche riguardo alla sostenibilità economica del Ssn, che necessitano quindi di una grande capacità di confronto e condivisione con tutti gli stakeholder, a partire dai cittadini-pazienti.

L’innovazione del ministro della Salute può e deve essere migliorata, facendo in modo di superare innanzitutto quell’assurdo paradosso che vede le organizzazioni di cittadini e pazienti italiane nella possibilità di partecipare e contribuire al ciclo delle politiche farmaceutiche a livello europeo e, al contrario, non poter fare lo stesso nel proprio Paese. Le prime due occasioni utili per apportare questo secondo blocco di innovazione nelle politiche farmaceutiche italiane, cioè più partecipazione civica, sono il documento sulla nuova governance del farmaco e la riforma dell’Aifa.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.quotidianosanita.it

 

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