I referenti della Funzione pubblica della Triplice scrivono alla numero uno della Federazione nazionale. Nella lettera è definita irrituale la scelta di schierarsi, il prossimo 23 febbraio, solo con alcune sigle sindacali
ROMA – La Triplice contro la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie: l’ultimo capitolo di una vicenda che avrebbe dovuto allargare il fronte comune in difesa degli infermieri, rischia invece di frammentare le posizioni a discapito proprio dei 440mila professionisti “arrabbiati” per un rinnovo contrattuale che prevede aumenti irrisori e nulla o poco dice sulle competenze specialistiche.
In vista del 23 febbraio, giorno in cui gli infermieri italiani si sono dati appuntamento a Roma per la manifestazione di protesta, ci sono tre sigle sindacali (la Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil) a bacchettare la Federazione nazionale, rea di essersi schierata con chi ha deciso di scendere in piazza (i sindacati delle professioni sanitarie). “E’ uno schieramento inappropriato, inusuale e di parte” è la dura accusa mossa dai tre referenti dei sindacati (Sorrentino per la Cgil, Petriccoli per la Cisl e Librandi per la Uil) nei confronti della presidente Barbara Mangiacavalli.
Un attacco frontale che non risparmia anche quelle che i sindacalisti definiscono strutture territoriali (gli Ordini provinciali che hanno dichiarato il proprio sostegno allo sciopero del 23 febbraio) ma è rivolto soprattutto alla Federazione nazionale: non hanno digerito, i rappresentanti della Triplice, quello schierarsi senza indugi da parte della Federazione alla manifestazione di venerdì 23: “Non risulta ad esempio
– accusano nella loro nota congiunta i tre sindacalisti – nessun pronunciamento da parte vostra in occasione dei presidi messi in campo lo scorso 5 febbraio da Cgil Cis, e Uil al fine di sbloccare il rinnovo dei contratti della sanità e delle autonomie locali”.Non digeriscono, i rappresentanti della Triplice, il rapporto preferenziale che a loro giudizio la Federazione avrebbe con alcune sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero (Nursid e Nursing up): il rischio, secondo Cgil, Cisl e Uil è che ci possano essere preclusioni nella conclusione del percorso contrattuale. “Il contratto è di tutti” ammoniscono i tre sindacalisti rivolgendosi alla presidente Mangiacavalli. Ed è alla numero uno della Federazione che la Triplice rivolge un invito che sa di richiamo: “Evitiamo indebite invasioni di campo che non giovano ai professionisti che in sanità operano quotidianamente”.
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