Cefalù, infermiera coinvolta in incidente stradale. Fials: “Colpa dei turni estenuanti”. L’ospedale non ci sta


Botta e risposta tra segreteria aziendale del sindacato e direzione strategica della Fondazione Giglio.

“Da tempo denunciamo turni insostenibili, che incidono e si ripercuotono sulla salute dei dipendenti. Riteniamo che sia fondamentale e urgente intervenire per ridurre i rischi a cui è esposto il personale sanitario”. Così, in una nota, la segreteria aziendale Fials commenta l’episodio dell’infermiera coinvolta in un incidente stradale avvenuto dopo che aveva lasciato il turno di lavoro all’ospedale Giglio di Cefalù.

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“Ci siamo subito messi in contatto con la collega – dice Giuseppe Angiletti, segretario aziendale Fials –. Purtroppo la situazione che si è venuta a creare possiamo definirla insostenibile. Riceviamo quotidianamente segnalazioni da parte di dipendenti, medici, infermieri, operatori sanitari ridotti allo stremo e preoccupati per le ripercussioni psicologiche che si determinano in tale situazione. Turni stressanti, prolungati, che a volte sarebbero in violazione delle norme e del contratto. Tutto questo non è più tollerabile. Le regole sono chiare. Ad esempio non si può lavorare più di 12 ore continuative al giorno. Turni organizzati senza regole espongono i lavoratori a tanti pericoli, non ultimi quello del contagio al covid con rischi correlati. Finito il lavoro, convinti di tornare a casa, ci si avvia per tornare nel primo ospedale utile al soccorso”.

Non si è fatta attendere la replica dell’ospedale Giglio. “Non ci sono turni estenuati e al di fuori delle regole contrattuali per il personale sanitario della Fondazione Giglio di Cefalù”, afferma la direzione strategica, definendo “del tutto prive di fondamento” le dichiarazioni della Fials e aggiungendo: “Procederemo a tutela dell’immagine della Fondazione nelle sedi opportune”.

Quanto all’infermiera coinvolta nell’incidente stradale, poi, la Fondazione sottolinea: “L’infermiera, a cui viene augurata una pronta guarigione, non veniva da alcun doppio turno, ma aveva lavorato dalle 7 alle 14, e nella settimana aveva svolto le regolari 36 ore di servizio e goduto in questo mese di una settimana di ferie”.

Redazione Nurse Times

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