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La carenza di personale sanitario rappresenta una problematica ormai quotidiana, che ogni giorno viene evidenziata su giornali e media nelle varie aziende milanesi. Questa carenza di personale, soprattutto in unità operative di emergenza, a contatto diretto con utenti e famigliari, porta a reazioni verso gli operatori (vedi la recente aggressione al Fatebenefratelli, ndr), identificati spesso come principali artefici di ritardi e/o disservizi nelle strutture ospedaliere.
A poco sono servite le varie denunce agli organi preposti, in quanto la situazione non sembra migliorare. Anzi, la sanità nel Milanese sembra un malato terminale a cui i medici, identificati come manager delle varie aziende sanitarie, si limitano a somministrare una terapia palliativa, in attesa che qualcuno esegua l’intervento per sanare la situazione.
Non riteniamo più tollerabile questa situazione, ma soprattutto lo stallo relazionale con le aziende sanitarie a cui stiamo assistendo. Gli ultimi episodi – basti vedere le aggressioni al personale sanitario e le varie segnalazioni di carenza di organico nelle strutture milanesi – rappresentano solo la punta dell’iceberg di un sistema che sta per esplodere.
Il sistema sanitario milanese, con la dotazione organica attuale, non può più permettersi di chiedere ulteriori sforzi agli operatori sanitari del settore, in quanto non è più possibile tenere in piedi questa offerta sanitaria con gli organici cosi ridotti. Oggi gli infermieri, gli operatori sanitari e il personale tecnico sono costretti a effettuare numerosi cambi turno, ad accumulare straordinari su straordinari (la maggior parte non retribuiti), il tutto per dare un’assistenza di qualità ai pazienti.
Il sistema sanitario milanese si regge solo ed esclusivamente sulla buona volontà degli operatori sanitari che ci lavorano. Ma questa buona volontà viene sempre più sfruttata dalle aziende, fino a perdere di contenuto e a portare a situazioni paradossali non più gestibili, che mettono a serio rischio di errore gli operatori.
Per l’organizzazione sindacale Fials Milano area metropolitana tutto questo risulta non più procrastinabile. Motivo per cui rafforzeremo la nostra azione di denuncia nelle varie strutture milanesi con manifestazioni mediatiche sul territorio, al fine di sensibilizzare la cittadinanza in modo forte e di far sentire la voce inascoltata degli operatori sanitari milanesi, costretti a lavorare in condizioni precarie.
Redazione Nurse Times
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