Carenza di infermieri nella sanità privatA. Opi La Spezia “via il vincolo di esclusività”

Tra gli interventi d’urganza proposti dall’Ordine della Provincia ligure spicca l’alleggerimento del vincolo di esclusività.

Dal 2019 la campagna “Infermieri in via di estinzione”, lanciata da Opi La Spezia, denuncia il problema della carenza di questi professionisti sanitari nel Paese e sul territorio, dove il problema è particolarmente avvertito nelle strutture della sanità privata, mentre in Asl 5 si sta progressivamente assumendo a tempo determinato.

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“Ma una buona parte di chi ora entra nelle strutture ospedaliere pubbliche – spiegano dall’Ordine spezzino – proviene proprio dalla sanità privata spezzina, che dunque, mentre migliora la situazione nelle degenze ospedaliere, vede scendere le proprie dotazioni organiche. Sanità privata che ospita, per capirsi, i nostri anziani, quei nostri famigliari che non possono più restare in autonomia al loro domicilio, e che per molti motivi (fra questi certamente rientrano i cambiamenti sociali, le modifiche ai ritmi di vita familiari) sono ospitati nelle strutture accreditate del territorio. Quasi ogni giorno ci giungono telefonate o mail di responsabili medici e infermieristici di questo settore. Ci chiedono nominativi di infermieri per assunzioni immediate, anche a tempo indeterminato, ma contrariamente a un tempo che fu non ci sono colleghi a disposizione”.

E ancora: “La questione è nota ed è qui inutile insistere sulle cause. Se mancano 65mila infermieri in Italia, una soluzione immediata al momento può essere solo quella di rompere gli schemi con nuove organizzazioni e il superamento di vincoli oggi attivi. Di questo hanno parlato recentemente anche rappresentanti della Federazione nazionale infermieri (Fnopi) e i responsabili di grandi gruppi socio sanitari privati presenti sia sul territorio nazionale sia nella nostra zona. Anche in questo incontro sono tornate le proposte che già dal 2020 abbiamo presentato e che sosteniamo con convinzione”.

Opi La Spezia propone una sintesi di queste proposte, nella speranza che le forze politiche e sindacali del territorio le valutino con attenzione. Per tutta la durata della campagna vaccinale

le aziende pubbliche sono impegnate con assunzioni straordinarie che pescano nel privato, e sono così indispensabili interventi d’urgenza. La prima richiesta è quella di un alleggerimento del vincolo di esclusività: un superamento reale e concreto proprio per garantire e sostenere le attività delle strutture socio-sanitarie nell’emergenza della carenza infermieristica. Si tratta di una soluzione indispensabile per non compromettere la possibilità di dare risposta quantitativa e qualitativa ai bisogni di salute dei cittadini. In pratica, dare via libera agli infermieri dipendenti Asl che hanno intenzione di effettuare turni aggiuntivi nelle strutture private (ma potrebbero essere coinvolti anche i dipendenti della difesa e altri enti pubblici), nel rispetto dei limiti orari imposti dalle normative e chiaramente in regola sotto ogni aspetto contrattuale.

L’Ordine propone poi, anche in Liguria, l’attivazione di un confronto a livello regionale per l’aggiornamento delle regole di accreditamento delle strutture, con revisione dei modelli organizzativi e assistenziali, promuovendo lo sviluppo delle varie figure professionali, con un chiaro coordinamento della pianificazione e dell’intervento assistenziale. Qualcosa che la Regione ha già iniziato a percorrere con i corsi per oss con formazione complementare, una figura che non può in alcun modo sostituire un infermiere e che lo stesso profilo nazionale del 2003, e il bando regionale ligure, descrivono come legata alle attribuzioni dell’infermiere (che quindi deve essere presente, evidentemente).

Resta infine fondamentale, soprattutto nell’ottica di una maggior attrattività per i corsi di laurea (e quindi “più infermieri”, ma non prima di tre anni), la richiesta di valorizzare la professione infermieristica in termini economici, favorendo percorsi di carriera professionale in ambito manageriale e clinico su ipotesi troppo spesso ferme al palo (un chiaro esempio, l’infermiere di famiglia e continuità).

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