Da uno studio scientifico avviato nel 2012 ed attualmente in corso, sembra che i cani siano in grado di diagnosticare il tumore alla prostata degli umani con un’accuratezza pari al 98%. Come? Annusando le urine dei pazienti, che in caso di cancro alla ghiandola sono ricche di specifiche sostanze, che l’olfatto sviluppato dei canidi è in grado di riconoscere.
La ricerca, in collaborazione col Centro Militare Veterinario di Grosseto (CeMiVet) e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa, è condotto dal dottor Gianluigi Taverna (responsabile dell’unità di Urologia presso la Humanitas Mater Domini di Castellanza), che spiega: “Zoe, Liu e ora Jack, tre pastori tedeschi di età compresa tra 1 e 6 anni, dopo un rigoroso addestramento sono stati in grado di riconoscere l’urina dei pazienti affetti da tumore prostatico con un’accuratezza del 98%. Teniamo conto che l’accuratezza dell’antigene prostatico specifico associato al primo campionamento bioptico della prostata non supera il 35% di accuratezza”.
Il trio di “cucciolotti anti-cancro” sono stati presentati nei giorni scorsi a Firenze, al Forum della Leopolda sulla sostenibilità in sanità, dove sono stati protagonisti di una interessante dimostrazione.
Fonti: La Stampa, Il Secolo XIX
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