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Caldo afoso: le regole per “sopravvivere” all’estate

In questo periodo è fondamentale assumere il giusto quantitativo di acqua, anche con i cibi solidi. E poi evitare di uscire nelle ore più calde e controllare regolarmente la pressione arteriosa.

Tanti di noi si chiedono ogni anno come sia possibile sopportare un’altra estate con caldo afoso, soprattutto nelle ore di punta. Bene, le risposte sono semplici, ma è indispensabile conoscerle bene per poter affrontare questa “sfida estiva” nel migliore dei modi.

Una delle regole d’oro è sicuramente quella di assumere un giusto quantitativo di acqua, nutriente essenziale, prodotto dal nostro metabolismo in quantità insufficiente, tanto che deve necessariamente essere introdotto tramite l’alimentazione. Proprio per questo motivo è indispensabile assumerne almeno due litri al giorno, ricordando che però il fabbisogno idrico è diverso per ogni persona a causa delle abitudini alimentari (elevato apporto salino), dell’attività fisica svolta (chi suda molto deve necessariamente introdurre più acqua con la dieta), dell’età (i bambini e gli anziani sono a maggior rischio di disidratazione, quindi attenzione al caldo afoso). Ciò ci fa comprendere come l’acqua sia di vitale importanza sempre, ma il suo apporto deve variare in maniera funzionale alle proprie necessità.

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Un altro modo per introdurre liquidi senza accorgersene è assumere alimenti che ne contengano, come ad esempio frutta e verdura (che d’estate è molto varia e appetibile). 

Nella dieta mediterranea si consigliano cinque pasti di frutta e verdura cotta e cruda per vari motivi. Il principale è proprio l’apporto di acqua. A tutti coloro che amano rimanere in linea e che si preparano per la “prova costume” è sempre sconsigliabile fare digiuni intermittenti.

A maggior ragione in questo periodo, perché il fabbisogno energetico non deve calare. Anzi, deve essere mantenuto costante per poter reggere questa situazione anomala e improvvisa, ovvero il caldo impossibile. Inoltre, per fare un focus velocissimo sull’argomento, il digiuno va a rallentare il metabolismo

: invece di perdere ulteriore peso (come molti pensano), si ingrassa quando introitiamo qualcosa di più calorico durante gli altri pasti. In poche parole il digiuno nuoce al nostro organismo.

È consigliabile evitare di uscire nelle ore più calde, dalle 11 alle 18, sia per possibili malori che possono insorgere (con i mezzi pubblici, privati e a piedi) sia per l’alta percentuale di energia radiante che il sole emana maggiormente in quelle ore. Se si è impossibilitati a seguire quest’ultima regola per qualsiasi ragione, è consigliabile comunque tenere sempre in borsa una bottiglia di acqua fresca, delle liquirizie (in caso di crisi ipotensiva o di sensazione di malessere) e delle caramelle zuccherate (nel caso di crisi ipoglicemica o giramenti di testa).

Infine uno dei flagelli che colpiscono la popolazione (soprattutto d’estate) è l’ipotensione, una patologia favorita dal caldo afoso, in quanto quest’ultimo favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni e porta spesso a disidratazione per via dell’eccessiva sudorazione. Il calo improvviso della pressione arteriosa viene favorito inoltre dal poco introito di liquidi, che favoriscono l’aumento della volemia, e quindi della pressione.

Una buona abitudine rimane quella di controllare giornalmente la pressione arteriosa, perché tutti gli eccessi sono da evitare, sia l’iper che l’ipotensione.

Nel secondo caso, però, non sono quasi mai utilizzati farmaci per rendere il range “nei limiti”, perché l’ipotensione viene vista come meno pericolosa per il nostro sistema cardiovascolare, a causa della riduzione del carico e dello sforzo durante la gittata cardiaca.

Eppure, come tutti sanno, il troppo stroppia, tanto che, se la pressione scende eccessivamente, si rischia di perdere i sensi e ritrovarsi per terra, non sapendo effettivamente dove e come si cade. Questo è sicuramente da evitare bevendo molta acqua, assumendo sali minerali durante l’estate, tenendo sempre in borsa sale grosso o liquirizia per migliorare la pressione, ristabilendone i valori normali. Per qualsiasi informazione particolare su cui abbiate dubbi o perplessità non esitate a rivolgervi al vostro medico o infermiere di famiglia. Ricordate che la prevenzione è importante, ma la cura è d’obbligo.

Dott.ssa Federica Taccogna

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