Bologna, grandi novità al Sant’Orsola: si parte col Polo materno-infantile

Tanti gli interventi previsti dal cosiddetto Piano Direttore per fare del Policlinico, già centro di eccellenza a livello nazionale, una struttura sempre più all’avanguardia.

Grandi novità per le donne che decidono di dare alla luce i propri figli al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Prenderà infatti forma, dopo il via libera di Soprintendenza e Comune e nel pieno rispetto dei tempi, il nuovo Polo materno-infantile, composto da otto sale per il travaglio e il parto, pronto soccorso ostetrico e ginecologico, blocco operatorio ginecologico con quattro sale. E poi l’unificazione di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale, l’adeguamento del comparto operatorio di Pediatria e di Terapia intensiva e Rianimazione pediatrica. Ancora più sicurezza, quindi, per madri e bambini, e ancora più qualità nei servizi erogati.

Entro novembre sarà completata la progettazione esecutiva per i primi due stralci dei lavori, che partiranno entro novembre 2019. Costo complessivo: 41 milioni di euro. Si tratta del principale intervento tra quelli previsti dal finanziamento regionale econsentirà di proiettare sempre più nel futuro la struttura ospedaliero-universitaria bolognese, già punto d’eccellenza della sanità nazionale.

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Ma non basta. Nel luglio scorso la Giunta regionale ha ancheassegnato 17 milioni per avviare la progettazione dei lavori di adeguamento di degenze e ambulatori nel padiglione 5 (Nuove Patologie) e nel complesso dei padiglioni 25-27-28 (Polo Multifunzionale). Saranno così riqualificati 36 ambulatori, per un totale di 228 posti letto. Senza dimenticare lanuova sede del Centro Trapianti e degli ambulatori del Trasfusionale, opere già ultimate, e le nuove sedi di Diabetologia e Malattie del metabolismo e nutrizione, che saranno inaugurate a breve, mentre sono in corso interventi negli ambulatori di Pneumologia e Insufficienza intestinale cronica benigna.

Procede, quindi, l’attuazione del cosiddetto Piano Direttore, il master plan che impiegherà 120 milioni provenienti dalla Regione per realizzare nuovi padiglioni e ammodernare quelli esistenti, migliorando ulteriormente la qualità dell’accoglienza: tra cinque anni, al termine dei lavori, saliranno a 240 mila, sui 385 mila totali, i metri quadrati di ospedale riqualificati o di nuova costruzione, e saranno raddoppiati, portandoli dagli attuali 500 a 1.000, i posti letto totalmente rinnovati, che diverranno quindi il 70% dei totali (1.410).

A fare il punto sull’avanzamento del Piano sono stati, nel corso di una conferenza stampa in Regione, il governatore Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, gli assessori comunali Giuliano Barigazzi (Sanità e Welfare) e Valentina Orioli (Urbanistica), il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, e il direttore generale del Policlinico Sant’Orsola, Antonella Messori.

“Alla fine del 2017 – ha detto Bonaccini – avevamo annunciato 120 milioni di euro di investimenti per proiettare il Sant’Orsola, che già è un’eccellenza, nel futuro. A neanche un anno di distanza, con un grande lavoro di squadra, i risultati li vediamo già. Lavoriamo insieme oggi perché dobbiamo guardare al domani. Perché le nuove sfide che attendono la sanità non saranno facili. Anche per un sistema sanitario come il nostro, che già compete con le più avanzate esperienze europee. Per questo continuiamo a investire risorse straordinarie per costruire, dove è necessario, nuovi ospedali, o per ammodernare e riqualificare, come in questo caso, i complessi esistenti. E non ci siamo tirati indietro quando si è trattato di assumere nuovo personale, vero punto di forza della sanità pubblica”

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Così, invece, Venturi: “Il Piano che ci siamo dati, assieme ad Azienda, Comune e Università, procede. E procedono anche gli stanziamenti previsti, a partire da quelli della Regione. Si tratta di investimenti che non hanno precedenti per l’entità delle risorse messe a disposizione. Conciliare sempre più le complessità tecnologiche con la dimensione umana è uno degli obiettivi prioritari dell’ospedale del futuro. E mi sembra davvero un segnale importante che tutto questo, al Sant’Orsola, cominci proprio dagli spazi destinati ai pazienti più piccoli, sin dalla nascita, e dunque dalla riconfigurazione architettonica dell’area pediatrica-neonatologica, che non sarà soltanto funzionale, ma anche bella e confortevole”.

Soddisfatto anche il rettore Ubertini: “Il Piano annunciato a fine anno inizia a prendere forma grazie al lavoro sinergico di tutti gli attori in campo. Un investimento di portata storica che, destinato a proiettare nel futuro la nostra Azienda ospedaliera. Sono particolarmente contento che la prima realizzazione sia quella del Materno-infantile. Per noi rivestirà poi particolare importanza anche la Torre Biomedica, un edificio pensato per accogliere infrastrutture tecnologicamente avanzate e per incentivare la collaborazione interdisciplinare”.

Come pure la direttrice Messori: “Le riqualificazioni realizzate durante quest’anno sono utili per migliorare l’operatività quotidiana del nostro Policlinico, ma sono anche propedeutiche ai lavori ben più consistenti che dovranno essere realizzati grazie ai finanziamenti regionali. Penso all’attività per il Centro per le Malattie infiammatorie croniche intestinali, in fase di progettazione insieme ad altre opere, grazie ai fondi già stanziati E penso ancor più alla realizzazione dei Poli oncologico, ematologico e delle medicine specialistiche, che prenderanno corpo grazie alle ulteriori risorse che arriveranno”.

Infine gli assessori comunali Bigazzi e Orioli: “I lavori per il Materno-infantile, quelli già realizzati e quelli in fase di progettazione negli altri padiglioni, consegneranno alla città un Policlinico in grado di svolgere sempre meglio la sua funzione strategica per la salute dei cittadini, bolognesi ma non solo. Questo Piano straordinario migliorerà inoltre la nostra città, e in particolare il quartiere in cui è inserito il Sant’Orsola, riqualificando un’area storica e realizzando nuovi edifici, senza aumentare i volumi complessivi”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.regioni.it

 

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