Gli imputati non avevano capito che la febbre alta della paziente era conseguenza di un tumore.
È iniziato il processo nei confronti di cinque medici dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, accusati di omicidio colposo per la morte di una paziente. Secondo la ricostruzione del pm Augusto Borghini, la donna, malata di tumore fin dal 2015, si era presentata in ospedale con la febbre alta a marzo del 2016.
I sanitari non avevano capitoche l’infezione e la temperatura a 39, persistente da giorni, erano la diretta conseguenza di un cancro. Così, invece di curare la signora con il giusto farmaco, le avevano prescritto antibiotici generici non adeguati a una febbre che era invece “collaterale” alla malattia oncologica. Gli stessi sanitari si erano rifiutati di ricoverare la paziente, curata in day hospital, e non avrebbero svolto gli esami necessari a svelare la natura del problema. Da qui la denuncia dei famigliari, parte civile nel conseguente processo.
Gli imputati, tutti professionisti dell’istituto di Ematologia “Lorenzo e Ariosto Seragnoli” del Sant’Orsola, sono: P.Z. di 61 anni; V.S. di 47; M.S. di 50; C.P. di 40 e B.C. di 36. Per l’accusa sarebbero colpevoli di “omissioni e gravi negligenze”. Comportamenti che sarebbero alla base del decesso della donna, avvenuto il 18 aprile 2016.
La prima udienza ha visto la contestazione da parte dei difensori dei medici di una perizia favorevole alle parti civili, a loro dire viziata da evidenti errori di procedura. Per questo il giudice Silvana Sarli ha deciso di non acquisire agli atti il documento. L’8 febbraio si tornerà in aula per sentire alcuni consulenti dell’accusa e delle parti (sia della difesa che dei famigliari). Il 22 febbraio sarà la volta degli altri testimoni.
Redazione Nurse Times
Fonte: la Repubblica
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