Blocchi operatori di Ascoli e San Benedetto, Nursind: “Stop ai turni di lavoro massacranti”

Di seguito un comunicato stampa a cura del sindacato infermieristico.

Celebrati come eroi per il loro impegno contro la pandemia da coronavirus, ma sottoposti a turni di lavoro massacranti e costante pressione fisica e psicologica. Sono queste le condizioni che l’organizzazione sindacale Nursind denuncia nei confronti dell’Area Vasta 5 e dell’Asur Marche fin dal mese di ottobre 2020.

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Sono passanti più di sette mesi da quando abbiamo incontrato più volte il direttore Cesare Milani, la dirigente infermieristica Maria Rosa La Rocca e la manager dell’Asur Marche, Nadia Storti, i quali, in un primo momento, sembravano concordi nel voler risolvere le gravi problematiche organizzative esistenti nei due presidi ospedalieri. Purtroppo le promesse non sono state affatto mantenute e il problema risulta ANCORA NON RISOLTO.

La pronta disponibilità è un istituto contrattuale, previsto dal Contratto collettivo nazionale (Ccnl del 2018, art. 28), caratterizzato da una precoce reperibilità del dipendente di recarsi in tempi molto brevi sul luogo di lavoro al fine di rispondere alle esigenze di un’unità operativa nel gestire le urgenze assistenziali. Di norma il Ccnl prevede l’effettuazione di sei pronte disponibilità nell’arco di un mese.

Nell’Area Vasta 5 (di norma persiste da decenni) il personale dei Blocchi operatori di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto è obbligato a fare più del doppio delle reperibilità previste al mese. A volte la quantità arriva anche a 14 o 16 reperibilità mensili, pertanto non rispettando la normativa espressa nel Decreto legislativo 66/2003, riguardante l’osservanza dell’orario di lavoro. Gli infermieri sono stanchi, non ce la fanno più a gestire il sovraccarico lavorativo e il conseguente stress psicofisico. Queste condizioni di allerta possono minare, oltre alla salute dei professionisti stessi, anche la qualità dell’assistenza sanitaria prestata, favorendo inevitabilmente l’aumento del rischio di errori e ricadute di malpractice.

Il Nurind, dopo aver tentato invano tutte le vie conciliative con i vertici dell’Asur, comunica di essere disposto ad utilizzare tutti gli strumenti sindacali utili a risolvere il problema esposto e radicato nei Blocchi operatori dell’Area Vasta 5, chiedendo altresì anche un intervento delle forze politiche e amministrative locali per far sì che la gestione organizzativa dell’Area Vasta 5 sia adeguata e conforme ai dettami previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (di norma le sei reperibilità al mese), soprattutto per scongiurare rischi di errori pregiudizievoli per la salute del cittadino utente.

Redazione Nurse Times

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