Una sessantina gli indagati, tra professionisti e dirigenti di cooperative al servizio di strutture per anziani. Coinvolti anche i vertici Asl per omesso controllo.
Sono una sessantina gli avvisi di garanzia emessi a Biella per i cosiddetti furbetti del vaccino, gente che a inizio gennaio ha cioè saltato la fila, riuscendo a farsi somministrare il siero anti-Covid senza averne diritto. I carabinieri, coordinati dal procuratore Teresa Angela Camelio, li hanno individuati dopo aver esaminato i nomi riportati sugli elenchi dei vaccinati, segnando tutte le possibili anomalie.
Tra gli indagati figurano medici in pensione, dirigenti, avvocati, commercialisti e dirigenti appartenenti al mondo delle cooperative che lavorano con case di riposo per anziani. Ma anche, per omesso controllo, il commissario dell’Asl, Diego Poggio, il direttore sanitario Francesco D’Aloia e quello amministrativo Carla Becchi. La Procura di Biella ipotizza il reato di truffa ai danni dello Stato per i furbetti e quello di omissione di atti d’ufficio per i vertici dell’Azienda, ma le indagini proseguono.
Redazione Nurse Times
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