Asma infantile, microbiota delle vie aeree respiratorie altera effetto di azitromicina

E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su The American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.

Uno studio recentemente pubblicato su The American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine suggerisce che il microbiota delle vie aeree respiratorie potrebbe giocare un ruolo delle durata degli episodi e potrebbe anche modificare l’effetto di azitromicina negli episodi di asma documentati nei bambini in età pre-scolare con sintomatologia asmatica ricorrente.

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Razionale e disegno dello studio – L’asma pediatrico è preceduto spesso da sintomatologia ricorrente “asma-like”, che può essere innescata sia da agenti virali che da agenti batterici. Da tempo è nota in letteratura la capacità di azitromicina di ridurre la durata e la severità degli episodi di asma pediatrico, anche se ad oggi non sono ancora ben chiari i meccanismi che sottendono quanto osservato.

L’obiettivo di questo lavoro, pertanto, è stato quello di studiare l’influenza del microbiota delle vie aeree respiratorie sull’effetto del trattamento con azitromicina in concomitanza con il verificarsi di episodi acuti di sintomatologia asma-like. A tal scopo i ricercatori hanno analizzato 139 campioni delle vie aeree respiratorie provenienti da 68 bambini aventi un’età compresa da 12 a 36 mesi, affetti frequentemente da sintomatologia simil-asmatica, già reclutati in uno studio di coorte (COPSAC2010= the Copenhagen Studies on Asthma in Childhood 2010). I piccoli pazienti di questa coorte erano stati precendentemente randomizzati a trattamento con azitromicina o placebo.

Risultati principali – Dai dati è emerso che tutti i bambini della coorte in studio avevano sperimentato una media di due episodi di comparsa di sintomatologia asma-like. I campioni prelevati hanno dimostrato la colonizzazione delle vie aeree respiratorie di uno spettro di batteri nel corso degli episodi di asma. Nello specifico, è emerso che la maggior parte di questi episodi era dominata da alcuni generi patogeni delle vie aeree respiratorie (Haemophilus, Moraxella, Neisseria, and Streptococcus).

La durata degli episodi post-randomizzazione è risultata associata con l’eterogeneità del microbiota, come dimostrato da un incremento percentuale del 7,5% della durata di questi eventi all’aumentare della composizione di questo microbiota per multipli di 10 Unità Tassonomiche Operazionali aggiuntivi (OTUs; IC95%=1%-14%; P =0,025). Inoltre la durata degli episodi è risultata associata anche con 15 OTU individuali, comprendendo specie batteriche dei generi Veillonella e Neisseria, come pure da altri pneumotipi microbici. Gli episodi di maggior durata sono stati osservati in un pneumotipo dominato dal genere Neisseria.

L’eterogeneità del microbiota pre-trattamento, però, aumentava del 10% l’effetto di azitromicina per multipli di 10 OTU. E’ stata osservata un’associazione positiva vs. negativa tra un numero maggiore di OTU e l’aumento dell’effetto di azitromicina (82 vs 58, rispettivamente; P =0,0032).
La modifica dell’efficacia di azitromicina è stata osservata anche per 5 OTU individuali, compresi 3 che aumentavano e 2 che riducevano l’effetto del farmaco.

Riassumendo – Nel commentare i risultati i ricercatori hanno riconosciuto, tra i limiti del loro studio, la mancanza di misure post-trattamento per i virus o i marker di risposta immunitaria, come pure la mancata raccolta di campioni delle vie aeree respiratorie post-trattamento. Ciò premesso, i ricercatori hanno concluso che “i risultati ottenuti suffragano la nozione che l’effetto clinico osservato del trattamento con azitromicina è mediato in parte dall’effetto antibatterico dell’azitromicina”.

Redazione Nurse Times

Fonte: PharmaStar

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