In caso di urgenza sanitaria basterà premere il pulsante e attendere che qualcuno arrivi
In una sanità sempre più orientata verso il risparmio pare strano che nessuno ci abbia pensato prima.
All’Asl di Chieti sono state installate alcune colonnine che permettono di contattare i medici e infermieri non più presenti in due presidi ospedalieri nei quali il pronto soccorso non sarà più operativo di notte e nei giorni festivi.
Questa innovazione tecnologica è apparsa negli ospedali di Gissi e Casoli con la funzione di sostituire il personale sanitario fisicamente assente.
“Ecco la vergognosa e inqualificabile rivoluzione della sanità abruzzese portata avanti da D’Alfonso e dall’assessore Paolucci soprattutto nelle aree interne del nostro Abruzzo”; è il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale, Mauro Febbo, subito dopo aver visionato personalmente i nuovi dispositivi installati dalla Asl di Lanciano-Vasto-Chieti.
“Siamo arrivati all’assurdo e al paradosso – racconta Mauro Febbo – dove addirittura nei Presidi di Gissi e Casoli i dottori, gli infermieri ed il personale medico specialistico del 118 vengono sostituiti da un semplice bottone rosso da schiacciare in caso di urgenza nell’attesa che arrivi qualcuno.
Queste nuove Colonnine SOS sono l’emblema e il segno tangibile della catastrofe sanitaria prodotta in Abruzzo da D’Alfonso e il ‘bocconiano’ Paolucci”.Dalla Asl fanno sapere che il servizio 118 è attivo 24 ore su 24 e tale rimarrà. A subire, probabilmente, un ridimensionamento sarà il Punto di primo intervento (Ppi) sia di Casoli che di Gissi, il quale passerà a lavorare solo 12 ore al giorno, quindi chiuso nelle ore notturne.
Nei due ex ospedali rimarranno attivi, 24 ore al giorno, 118 e continuità assistenziale (ovvero la guardia medica).
“Nel caso un utente si recasse nei due presidi e non trovasse presenti né guardia medica né 118, perché impegnati in altri interventi”, informano dalla Asl, “a quel punto pigiando il bottone sarebbe in contatto direttamente con il 118”.
Che darà le opportune indicazioni o invierà l’ambulanza più vicina e a disposizione. Ma l’eventuale ridimensionamento dei Ppi sarà deciso nella riunione, in programma a fine luglio, del Comitato regionale emergenza urgenza come adempimento per quei Punti di primo soccorso che effettuano meno di seimila accessi l’anno (sarebbe il caso di Casoli e Gissi).
“Febbo rasenta il procurato allarme, chieda scusa”, replica l’assessore alla sanità Silvio Paolucci, “voglio ricordare al consigliere Febbo che la nostra maggioranza ha promosso una riorganizzazione credibile della sanità regionale: siamo stati noi ad aver fatto uscire l’Abruzzo dal commissariamento, noi abbiamo trovato le risorse e programmato davvero la costruzione e l’ammodernamento degli ospedali e acquistato strumenti all’avanguardia per la diagnostica e per la prevenzione.
È stato il centrodestra, con le sue politiche scellerate, a determinare la chiusura dei presidi ospedalieri di Casoli e Gissi, a cancellare i fondi previsti per la diagnostica e la prevenzione e a smembrare gli ospedali di Vasto e Lanciano.
Febbo, invece, dopo aver nascosto tutto, oggi si limita a generare allarmismi, o meglio, a costruire “marketing negativo” sulla sanità pubblica”.
Fonti: ilcentro.it
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